In concomitanza con l’apertura di NeRo Roma Noir Festival, il 17 ottobre, esce in tutto il mondo il romanzo science fiction di Luca Dartora “The Sun of Nicer”, versione inglese della già uscita versione italiana “Il sole di Nover “. Abbiamo intervistato l’Autore sul suo percorso artistico e sul romanzo uscito.
1. Luca, com’è stato debuttare nel mondo letterario? Cosa ti ha portato a diventare un autore?
Ho sempre desiderato scrivere un libro e pubblicarlo, da quando ero piccolo. Ci ho anche provato, un paio di volte; un giorno ho capito che avevo molte cose da raccontare e ho trovato la forza di farlo. Il debutto è stato, come dire, esplosivo. Non mi sarei mai aspettato che il mio romanzo avrebbe suscitato un tale interesse; ne sono estremamente felice. Le persone che lo leggono ne rimangono colpite e non possono fare a meno di farsi delle domande molto importanti; questo è il modo in cui, nel mio piccolo, cerco di rendere più genuina la società di oggi.
Che background di stufi e di esperienze hai?
Mi sono diplomato al liceo scientifico, poi ho intrapreso studi universitari presso la facoltà di Medicina. Nel frattempo, mi è capitato di lavorare come modello per sfilate e cataloghi; successivamente, ho aperto un’agenzia di moda.
3. Come l’ambito letterario è entrato ad integrarsi a tutte le attività a cui ti dedicavi prima?
Ho potuto conoscere moltissime persone, di tutte le estrazioni sociali, e questo mi ha permesso di osservarle e capire come ragionano e come prendono le loro decisioni. Il contatto diretto con il pubblico e con gli ambienti mondani è stato essenziale per la stesura di questo libro, visto che ne parlo nel dettaglio. Infine, credo che per creare personaggi autentici non basti conoscere poche decine di persone, magari tutte appartenenti allo stesso ambito lavorativo o geografico. Occorre osservare con attenzione migliaia di individui per avere un quadro più realistico della realtà, senza fare l’errore degli sciocchi, che pensano che il loro microambiente sia il mondo intero.
4. A quali scrittori del passato e presente, italiani e stranieri, ti ispiri?
E’ possibile che inconsciamente abbia assimilato lo stile o il lessico di qualche scrittore, anzi, è molto probabile. Tuttavia, non mi sono ispirato a nessuno in particolare. Ho iniziato da pochi anni a leggere numerosi libri di letteratura romantica contemporanea, soprattutto Young Adult; prima di allora, non avevo la voglia, né il tempo di dedicarmi molto ai libri. Trovo molta difficoltà ad immedesimarmi nelle storie d’amore dei personaggi del passato, e anche in molte del presente, dal momento che sono quasi tutte relazioni monogame.
5. Secondo te, quanto è importante per un autore di “sci fi” occuparsi di scienza in prima persona?
Molto. Moltissimo. Non c’è niente di peggio per uno scienziato, o, comunque, per una persona che conosce la materia, di leggere degli strafalcioni o delle inesattezze scientifiche. Che si parli di biologia, relatività o astronomia, bisogna studiarsi a fondo l’argomento per non deludere i lettori.
6. Cosa c’è di “vero” nel romanzo, c’è qualcosa che hai osservato e descritto senza dover attingere alla fantasia?
Tutte le situazioni tra i personaggi del mio libro derivano dalla mia esperienza personale: le ho vissute, le ho osservate o mi sono state raccontate. Persino le più assurde; anzi, devo dire che mi è capitato di assistere a cose ben più strane, a limite dell’incredibile. Sì, le persone, qualche volta, riescono ancora a sorprendermi.
7. Nover, la città europea che descrivi, è ambientata in una località precisa o porta i tratti di più città? Quali, per esempio? Che rapporto hai con esse?
Nover è una città inventata. Ho voluto giocare con la parola “nowhere” per indicare che la sua ubicazione non è davvero rilevante. Ciò che importa è che si tratta di una metropoli europea frenetica e popolosa, piena di vita a tutte le ore del giorno e, soprattutto, della notte. Pur essendo la mia storia ambientata nei giorni nostri, si respira un’atmosfera futuristica per il modo che hanno le persone di relazionarsi tra loro, che, mi auguro, sarà lo stesso che avremo noi tra una ventina di anni.
8. Quanti è importante, per te, un agente letterario, per un autore? Ne hai uno?
Pubblicare questo romanzo è stata più una sfida personale che un modo di arricchirmi o di diventare famoso come autore. Pertanto, ho deciso di fare tutto il percorso da solo, per vedere se ci sarei riuscito e fino a dove sarei arrivato. Scrittura, editing, correzione bozze, illustrazioni, traduzione… tutto da solo. Sono soddisfatto del risultato e non ho dovuto sborsare un centesimo. Meglio di così… Un agente letterario sarebbe carino, ma io non mi definisco uno scrittore, non so se o quando pubblicherò ancora, quindi per il momento non credo di averne bisogno.
9. Cosa pensi dell’editoria, in Italia e all’estero? Che futuro ha, a tuo avviso?
Penso che l’editoria all’estero sia molto più sviluppata che in Italia. Inoltre, credo che ci sia uno squilibrio enorme tra la produzione di materiale e la richiesta da parte dei lettori. In sostanza, si legge poco, sempre meno. Voglio solo dire che il 98% dei libri pubblicati autonomamente non supera le 10 copie vendute e che, nel 90% dei casi, la colpa non è della qualità del testo. Le persone credono che leggere sia faticoso perché lo associano ai libri della scuola, alle opere pesanti e noiose che noi tutti siamo stati costretti a studiare; eppure, ci sono dei testi che sono più piacevoli di molti film. Basta trovare l’argomento giusto e avere un po’ di fortuna in ciò che si pesca da un oceano così vasto.
10. Cosa consiglieresti ai giovani e meno giovani che si vogliono cimentare come nuovi autori?
L’unico consiglio che mi permetto di dare. Scrivere è un’attività a tempo pieno che richiede una formazione adeguata e le giuste competenze. Inoltre, se volete fare successo, dovrete lavorare duramente per costruire una community di lettori; questo lavoro è soprattutto social. Chi pensa di voler sopravvivere di sola scrittura è incredibilmente tenace oppure incredibilmente stupido. Sporadicamente, entrambe le cose.
Auguriamo a Luca Dartira successi nella scrittura, creatività e promozione delle sue opere e invitiamo i nostri lettori a conoscere il romanzo “Il sole di Nover”. Qui lo si può acquistare
in lingua italiana
e qui in inglese:
Olga Matsyna



















