Roma, 26 marzo 2025 – Nella cornice solenne della Sala Stampa della Camera dei Deputati, si è consumato un evento destinato a lasciare un segno indelebile nel panorama culturale e pedagogico contemporaneo.
In occasione della Giornata Mondiale del Teatro, l’Associazione Europea Formatori Teatrali (AEFT) ha presentato ufficialmente il Manifesto culturale “Il Teatro per Educare”, un documento che non si limita a celebrare l’arte scenica, ma la eleva a strumento di educazione, inclusione e trasformazione sociale.
L’evento, accolto con entusiasmo da una platea di esperti, artisti, educatori e rappresentanti istituzionali, ha sancito l’inizio di una nuova era per il teatro, riconosciuto non più solo come espressione artistica, ma come metodologia educativa trasversale, capace di plasmare menti, cuori e società.
Un Manifesto che ridefinisce il ruolo del teatro
Il documento, articolato in sei principi fondamentali, delinea una visione pedagogica innovativa, in cui il teatro diventa il fulcro di un’educazione che va oltre i confini tradizionali. Il teatro come educazione, non più solo arte, ma strumento per la crescita personale e collettiva, un mezzo per abbattere barriere culturali e sociali, favorendo l’integrazione di tutti, l’esperienza teatrale come via per comprendere e condividere le emozioni altrui.
L’integrazione di diverse forme artistiche per arricchire l’apprendimento e stimolare la creatività, garantire percorsi formativi di alta qualità per gli educatori teatrali. Il teatro come leva per promuovere cambiamenti positivi nella società.
Il documento avanza tre proposte concrete: il riconoscimento della figura dell’educatore teatrale come professionista autonomo e certificato; l’inserimento strutturale del teatro nei curricoli scolastici come metodologia stabile; e la creazione di una rete nazionale di educazione teatrale per valorizzare e diffondere le buone pratiche.
Ad aprire i lavori è stata l’On. Giorgia Latini, che ha sottolineato l’importanza di un approccio educativo basato sul corpo, sulla voce e sull’empatia. «Il teatro è un’esperienza che coinvolge l’intera persona, una palestra di umanità», ha dichiarato.
Daniel De Rosa, Direttore dell’AEFT e relatore principale, ha poi illustrato i contenuti del Manifesto con un intervento appassionato e ispirato. «Il teatro non insegna a fingere. Insegna a sentire. E oggi, più che mai, abbiamo bisogno di una scuola che insegni a sentire, a riconoscere sé stessi e l’altro, a comunicare con autenticità».
Sul palco si sono alternati anche Ivan Giordano, Ceo di ICAF, Pietro Agasi, ideatore della Piattaforma MINERVA EDUCATION AI, e la Dott.ssa Elena Bovina, esperta di teatro e processi educativi, portando contributi che hanno rafforzato il valore e la praticabilità del Manifesto.
L’evento si è concluso con un forte appello alle istituzioni affinché il teatro venga riconosciuto come diritto educativo e culturale. L’AEFT si è dichiarata pronta ad avviare tavoli di lavoro e collaborazioni in tutta Italia.
«Il cambiamento è già iniziato» – ha concluso Daniel De Rosa. «Ora tocca a tutti noi renderlo reale».
“Il Teatro per Educare” non è solo un documento, ma una chiamata all’azione, un invito a ripensare l’educazione attraverso l’arte. In un’epoca in cui la tecnologia rischia di alienare le relazioni umane, il teatro si propone come antidoto, come spazio di incontro, di ascolto e di crescita.
La sua forza risiede nella capacità di coniugare tradizione e innovazione, arte e pedagogia, individuo e comunità. Un progetto ambizioso, ma necessario, che potrebbe ridefinire il futuro dell’educazione e della società stessa.
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