Al cinema dal 29 settembre il nuovo docufilm del regista siculo Alfredo Lo Piero, “Un viaggio per incontrare Mimì” interpretato da un magistrale Giancarlo Giannini nel ruolo di se stesso, presentato lo scorso 23 settembre al Cinema Azzurro Scipioni di Roma.
Il film è un omaggio a Lina Wertmüller attraverso un viaggio che Giannini percorre su una vecchia Mercedes, in memoria dello stesso percorso che fece nel 1972 per studiare il personaggio di Mimì della celebre pellicola “Mimì Metallurgico” della prima regista donna a ricevere una candidatura all’Oscar nel 1977 per il film “Pasqualino Settebellezze”.
Giancarlo Giannini all’epoca era un giovane attore appena uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia, e apparentemente non aveva la benché minima idea di come si preparasse un personaggio così distante rispetto alla sua persona, al suo essere. Ma l’arte della recitazione ci insegna che ogni essere umano ha dei lati ombra che non aspettano altro che essere messi in luce attraverso il meraviglioso lavoro dell’attore su se stesso e poi, come insegna Stanislavski, sul personaggio. Fu così che Giannini accettò il ruolo, quando alla Wertmüller chiese: «Come faccio ad interpretare un personaggio siciliano se io sono ligure?», Lina rispose: «Sei un attore, sei appena uscito dal Centro Sperimentale, trova tu il modo», così iniziò per Giancarlo quel meraviglioso viaggio dentro se stesso alla ricerca di Mimì Metallurgico, in un viaggio nella Sicilia più rurale per imparare il dialetto e per impregnarsi di tutta la sicilianità possibile. Un lavoro magistrale che solo attori di grande talento possono fare. Quel fuoco di cui parlava anche Monica Vitti, che se non ce l’hai non puoi fare questo mestiere.
Durante la conferenza stampa all’Azzurro Scipioni, il regista Alfredo Lo Piero ha dichiarato che si sentiva quasi in dovere di dover produrre questo film, essendo lui direttore di un’accademia cinematografica a Catania che raccoglie tanti giovani dalla strada e non, dove per ben quattro anni ha insegnato Lina Wertmüller: un’infinita donna e regista, dalle mille sfaccettature e da un’innata sete di sapere, di cui Lo Piero ha potuto godere prima della sua scomparsa avvenuta nel 2021.
Un dovere verso Lina Wertmüller si, ma anche un dovere ed un senso di riconoscimento verso quel cinema di ricerca che in un momento storico come questo, dove si tende a produrre alla velocità della luce un cinema seriale usa e getta, serve a tutti i costi ricordare. Riportare alla memoria i grandi del passato, la ricerca attoriale e quella meticolosa ricerca della bellezza che salverebbe almeno questa parte di mondo.


















