Vivere l’esultanza dello Sport attenua il dolore
La storia ci coglie là dove siamo nati e cercare le ragioni del passato è buona cosa e giusta, ma tanto inutile quanto impossibile. Sovente esita nel comprendere che l’uomo è quello della pietra e della fionda come dice il poeta.
Conoscere quello che fu, risvegliare la memoria dall’oblio può essere un’arma in favore dei voltagabbana per alimentare i conflitti e giudicare tra colpevoli ed innocenti, alternando nel tempo gli uni con gli altri.
Platone considerava l’oblio il presupposto per ogni rinascita. Le anime si recano sulle sponde del Lete e ne bevono l’acqua che cancella ogni ricordo. Freud denota nell’oblio una delle facoltà difensive della mente umana, che tende ad allontanare dalla sfera della consapevolezza per ragioni protettive contenuti mnemonici e pensieri ritenuti minacciosi, attraverso un processo di rimozione. Dante nel canto ventottesimo del Purgatorio fa riferimento all’oblio come passaggio dal luogo della purificazione delle anime al Paradiso, dimenticare i peccati ed accedere ad una vita di superiore virtù.
L’unica ricerca storica che supera la legge del gattopardo è quella dello Sport attraverso i secoli, che ha incoronato i campioni nell’Olimpo della gloria eterna e rende la moltitudine dei praticanti comunità e, quindi, nazione. Lo Spirito Assoluto, l’energia cosmica che muove l’azione collettiva, la relazione della parte con il tutto, il frammento con l’intero, del singolo con la comunità di appartenenza. L’uomo cerca di unire alla ricerca delle cause storiche la profondità della vita spirituale. Alle frontiere del regno della menzogna e del disonore si sono presentati i c.d. barbari, poi chiamati liberatori che hanno sciolto le catene alle masse sottoposte al dominio dei tiranni per occuparne il posto.
“Cantami o diva l’ira del pelide Achille che infiniti addusse lutti agli Achei …”. Omero, il sommo poeta, racconta ai posteri le gigantesche tragedie che procura l’ira e travolge l’essere umano a vivere odissee ripetute nel tempo che passa nella speranza di raggiungere un approdo sicuro che non c’è. Calliope la musa della poesia epica marca l’ira funesta di Achille, figlio di Peleo, che arrecò infiniti dolori al suo popolo trascinandolo nell’Oltretomba.
Il coraggio senza l’uso delle armi evita la morte dei bambini e l’assenza dei sopravvissuti mutilati nel corpo e nell’anima.
La grande e piccola letteratura è il racconto dei migliori che sanno scrivere in bella copia la sofferenza degli umiliati ed offesi ed il dolore di quelli che si sono illusi di dare un senso alla vita con lo sfarzo delle ricchezze e con il dominio sui molti, ma il tratto dell’esistere è un soffio che non libera lo Spirito.
L’uomo nasce libero ed ovunque è in catene. Solo il coraggio può rendere l’uomo libero, ma avere coraggio comporta non avere paura, paura di morire.
La verità fa male ai potenti come agli ultimi.
“La verità né per violenza si toglie né per antichità si corrompe né per occultazione si minuisce né per comunicazione si disperde; perché senso non la confonde, tempo non l’arruga, luogo non l’asconde, notte non l’interrompe, tenebra non la vela” Giordano Bruno.
Noi, Francesco Zugarelli e Carlo Priolo abbiamo offerto al Mondo dello Sport lo “Statuto Etico”, che altro non è che il “Coraggio” in divenire, strada facendo.
Di Carlo Priolo, giornalista professionista, sociologo, esperto di filosofia teoretica