Sei punti in cinque partite, compresa la sconfitta nel primo derby dell’anno. Il cammino della Lazio 2025-26 senza coppe europee è iniziato con qualche affanno, ma è pur vero che l’ipotetico vantaggio di giocare solo in campionato potrebbe concretizzarsi solo più avanti, quando le big accuseranno inevitabilmente le fatiche e i possibili infortuni degli impegni infrasettimanali. C’è da restare ottimisti. Il collettivo di Sarri può raddrizzare una stagione che, senza la vittoria sul Genoa rischiava addirittura di essere il peggiore della sua storia in A. Ci ha pensato il tris di Cancellieri, Zaccagni e Castellanos. Adesso c’è solo da invertire la rotta e puntare all’Europa.
Lazio, senza coppe si può puntare in alto?
A lungo termine potremmo anche notare un’oscillazione importante delle quote sullo Scudetto 2026 relativamente alla squadra di Sarri. Ad inizio campionato, infatti, la Lazio era data molto indietro nelle preferenze dei bookie per il tricolore, nonché per la corsa alla Champions League. Ma proprio l’assenza dalle coppe potrebbe far ripensare gli analisti a suon di risultati, sfruttando la possibilità di riposare durante la settimana.
Dove è arrivata la Lazio senza coppe negli ultimi anni
L’ultima stagione in cui in biancocelesti non hanno disputato le coppe europee è il 2016-17. I biancocelesti di Simone Inzaghi si piazzano al quinto posto con 70 punti alle spalle di Juventus (campione d’Italia a 91), Roma (87), Napoli (86) e Atalanta (72), guadagnando così l’accesso all’Europa League. La penultima senza coppe risale invece alla stagione 2014-15. In questa circostanza la Lazio di Stefano Pioli raggiunge il terzo posto con 69 punti alle spalle di Juventus (campione d’Italia a 87) e Roma (70). In entrambi i casi il collettivo biancoceleste è riuscito a centrare l’obiettivo Europa. L’assenza dalle coppe potrebbe essere evidentemente l’arma in più per conquistare almeno il sesto posto in classifica che vuol dire Conference. Senza dimenticare la possibilità di vincere la Coppa Italia che assegna automaticamente l’accesso in UEFA.
Sarri è l’arma in più
Con il mercato bloccato dalla COVISOC per problemi relativi all’indice di liquidità, al costo del lavoro allargato e all’indebitamento, il club di Lotito ha dovuto sospendere ogni operazione in entrata, ritrovandosi con lo stesso organico dell’ultima stagione. Dopo la partenza di Baroni tutte le speranze sono riposte nell’unica novità del collettivo biancoceleste: il ritorno di Maurizio Sarri.
Il mantra del Comandante per la stagione appena iniziata potrebbe essere quello di un blocco basso con un aumento di pressione sugli avversari soprattutto grazie alle mezze ali che si allineano al centravanti. Nel complesso, un approccio da squadra attenta, proiettata a ridurre i rischi in fase di non possesso. Da verificare la qualità del collettivo, apparentemente lontana dagli standard soliti voluti dal tecnico. Con molta probabilità non sarà il fraseggio stretto a caratterizzare il gioco dei biancocelesti.
Per quanto riguarda il modulo, Sarri ha virato ultimamente sul 4-2-3-1, un modulo che conosce benissimo fin dagli albori della sua carriera, pur adottando con maggior frequenza il 4-3-1-2 di Empoli o il 4-3-3 che lo ha consacrato a Napoli e Juventus. Dopo il successo recente al Marassi per 3-0, il Comandante ha rimarcato l’importanza dei singoli e del collettivo piuttosto che del sistema di gioco: “Se giochiamo con questa determinazione, possiamo adottare qualsiasi modulo. Non è quella la variabile decisiva”, sottolinea il tecnico dopo la netta vittoria sul Grifone.
La Lazio potrebbe tornare sul mercato alla prossima finestra di gennaio ma l’esame COVISOC dovrà ancora essere superato. In caso positivo, Sarri avrà il compito difficilissimo di intervenire sulla rosa in maniera chirurgica a campionato già abbondantemente iniziato. L’arma in più non sarà soltanto quella tattica ma anche quella strategica sul consolidamento delle prime linee. In tutto questo giocherà un ruolo decisivo la possibilità di preparare una partita a settimana con forze fresche e meno infortuni, con la chance di restare agganciati al treno Champions per i primi quattro mesi di stagione. Ma al momento è necessario trovare costanza di rendimento e risultati.



















