Da oggi, domenica 6 giugno, riapre al pubblico l’area archeologica di Santa Croce in Gerusalemme con visite guidate la prima e la quarta domenica del mese. “Il pubblico – spiega all’Ansa la soprintendente speciale di Roma Daniela Porro – potrà apprezzare, attraverso visite guidate, la bellezza di un’area che comprende i resti di domus, di un acquedotto, di un circo, di un anfiteatro, di una basilica civile. Ma, grazie alle stratificazioni, potrà soprattutto rivivere un pezzo fondamentale della storia di Roma e per i romani della storia della loro città”. E Anna De Santis, Direttore dell’area archeologica di Santa Croce di Gerusalemme, aggiunge: “questa riapertura è per noi un segno di ripresa. In questi mesi abbiamo continuato a fare ricerca e a lavorare per rendere la visita più interessante, ad esempio con il restauro della parte di Acquedotto Claudio che costeggia il sito. Presto riprenderemo gli scavi per ampliare il percorso per il pubblico”.
L’area archeologica di Santa Croce è un complesso molto suggestivo che fin dall’epoca augustea si caratterizzava come un quartiere di grandi dimore private. Nel corso del III secolo d.C. venne scelto dagli imperatori Severi per edificarvi una sontuosa residenza articolata in vari nuclei monumentali. All’interno del sito, come si legge sul sito coopculture.it, sono presenti anche le rovine dell’Anfiteatro Castrense. Quest’ultimo, unico anfiteatro romano conservato oltre al Colosseo, fu probabilmente costruito dall’Imperatore Eliogabalo come anfiteatro di corte vicino alla dimora imperiale. É costruito interamente in opera laterizia e ha una capienza di circa 3.500 spettatori.
Inoltre, è possibile ammirare il Circo Variano, di enormi dimensioni (ben 577 metri di lunghezza) di cui restano alcuni ambienti vicino al Chiostro di Santa Croce in Gerusalemme. Del palazzo imperiale, che fu ampliato nel IV secolo d.C. per volere di Costantino e di sua madre Elena, rimane parte del muro di fondo e parte dell’imponente abside che costituivano la basilica civile, detta “Tempio di Venere e Cupidine”, e alcune domus che appartenevano probabilmente ai dignitari di corte. In quest’ultime sono stati trovati raffinati mosaici pavimentali in bianco e nero con i ritratti dei padroni di casa. Tra le sezioni riportate alla luce è visitabile la parte recentemente scavata di una casa di età imperiale, attribuita ad Aufidia Cornelia Valentilla, con resti di affreschi parietali di colori vivaci.
L’area è visitabile ogni prima e quarta domenica del mese (per giugno 2021 solamente domenica 6), sia singolarmente alle ore 10:00, sia in gruppo per un massimo di venti persone più la guida alle ore 11:30. Il punto di partenza è il cancello di Kounellis, quindi il Circo Variano; l’acquedotto Claudio; domus e Mura Aureliane; la domus di Aufidia Cornelia Valentilla; il Tempio di Venere e Cupido (esterno); l’Anfiteatro Castrense. Chi volesse scoprire maggiori informazioni su gli orari delle visite, come arrivare e i servizi previsti, può farlo consultando il link:
https://www.coopculture.it/heritage.cfm?id=65#
Gaia Pandolfi