Con queste toccanti parole l’artista e critico d’Arte abruzzese , vincitore di numerosi premi, desidera inviare un messaggio di solidarietà e positività, di forza e coraggio all’amico e collega Vittorio Sgarbi. Un vero e proprio inno alla vita!
LETTERA APERTA DI LEO STROZZIERI A VITTORIO SGARBI
“Caro Vittorio Sgarbi, l’altro giorno leggendo come faccio ogni giorno notizie su internet sono venuto a conoscenza della tua attuale condizione di salute. Ho saputo che sei afflitto da una terribile depressione e sei ricoverato al Gemelli di Roma. Sono stato colpito soprattutto dalla notizia riportata da alcuni organi di stampa (spero non sia fondata) che ti sei lasciato andare rifiutando persino il cibo. Tanti illustri personaggi della cultura come Feltri e Marcello Veneziani ti hanno rivolto parole di solidarietà. Anche io sento il dovere morale di scriverti. Intanto mi presento e sono sicuro ti ricordi di me perché so che hai una memoria prodigiosa.
Sono Leo Strozzieri, critico d’arte (così mi chiamano) di Pescara e sono stato diverse volte componente insieme a te e ad altri colleghi tra cui l’indimenticato Giorgio di Genova che ritenevamo un piccolo dittatore, della giuria al Premio Sulmona in diverse edizioni. Ricorderai quell’anno in cui tu avendo una motivazione del tutto plausibile, anziché giungere alla 10 del mattino arrivasti nel tardo pomeriggio e giustamente pretendevi di dare ugualmente il tuo parere sull’assegnazione già decisa dei premi. Tanti membri della giuria, ivi compresi il pittore Gaetano Pallozzi segretario tuttofare e Giorgio, furono contrari ignorando che tu con autorevolezza avresti dato prestigio alla giuria tutta, alla rassegna e all’Abruzzo. Facesti bene i giorni successivi ad esternare le tue rimostranze con un articolo sul quotidiano Il Giornale dicendo che eri stato pienamente esautorato. Delle tue presenze a Sulmona ha un bel ricordo anche mia figlia Chiara, lei storica dell’arte, che poi in edizioni successive del premio fu invitata dalla segreteria al posto mio, impedito, in giuria. (accludo una foto dove state insieme).
Ora, caro Vittorio, veniamo ai giorni nostri. Tu stai soffrendo non poco per questa depressione. Possiamo dire che siamo compagni di sventura, perché anche su di me si è accanita la malasorte. Ti dico solo alcuni guai che mi sono capitati e poi cosa ho fatto per tenermi a galla.
Nel 2000 ho avuto un ictus che mi ha paralizzato tutta la parte sinistra del corpo. 20 anni fa ho dovuto amputare al Rizzoli di Bologna la gamba sinistra per un tumore fino all’inguine con impossibilità quindi di mettere la protesi. Sempre per una ciste tumorale mi è stato asportato il rene destro. Sai come ho reagito a queste sventure culminate con la perdita di mia moglie 4 anni fa, sebbene costretto su una sedia a rotelle non potendo più svolgere il lavoro di critico che prevede la visita negli studi degli artisti sui quali scrivere? mi sono dato alla pittura e alla ceramica, altrimenti l’alternativa sarebbe stata il suicidio.
Ora, Vittorio mio carissimo, vengo a te. Devi tornare ad essere il leone ruggente che sei sempre stato. Intanto ti prego di farmi per Pasqua un grande regalo, quello di tornare a nutrirti e a gioire delle bellezze che la vita ci offre. Te ne elenco tre di cui non potresti più godere se ti lasci andare: 1) i colori 2) il canto gregoriano 3) le poesie di Alda Merini. Tu che sei un esteta non capisci che vale la pena vivere solo per questi tre doni che ci sono dati? Pensa ad un campo fiorito di tulipani e al giallo dei limoni di Sorrento, alle melodie di monaci di Solesmes che risuonano in una cattedrale gotica, o ancora a quei versi struggenti non di una mente folle come è stata etichettata, ma di un genio assoluto della letteratura che era Alda a mio avviso paragonabile solo al recanatese. Vittorio, come vorrei abbracciarti forte forte, ma non posso perché ho, come ti dicevo, il braccio sinistro paralizzato. Ma il mio cuore è per te. Me lo fai il regalo che ti ho chiesto per Pasqua di tornare a vivere? Abbiamo tutti, ho bisogno io di te. Ti saluto” , Tuo Leo Strozzieri.
Email : malestro@hotmail.it
Daniela Paties Montagner
Immagine in evidenza: Capra, opera del maestro Leo Strozzieri