Ritorna la Terza Edizione di Frantoi Aperti, con quattro imperdibili week end all’insegna dell’arte come linguaggio universale. Una rassegna, ad ingresso gratuito, organizzata dall’Amministrazione Comunale di Melendugno, guidata dal sindaco Maurizio Cisternino con l’assessore alla cultura, Sonia Petrachi, inserita nel contesto del Blu Festival del Comune di Melendugno. Durante tutti i week end di luglio i frantoi che rappresentano il ventre della terra, si animeranno infatti di “arte” portanto i visitatori ad esplorare nuovi mondi e a scoprire nuove prospettive. Il primo appuntamento in calendario è previsto per sabato 5 luglio con la mostra “Oro come luce divina” con sculture in ceramica dorata dell’artista internazionale Nicola Strippoli, in arte Tarshito, nel frantoio ipogeo San Francesco, in piazza San Francesco a Melendugno, comune salentino in provincia di Lecce, noto anche per le sue spiagge dalla bellezza incontaminata e l’acqua cristallina. Come dichiarato da Sonia Petrachi: «Visto il grande successo delle passate edizioni, abbiamo deciso anche quest’anno di organizzare questo importante evento. I frantoi ipogei fanno parte della nostra grande storia: una storia di fatica e di grandi sacrifici, ma dal grande valore antropologico e culturale. E’ una storia che dovrebbe essere riscoperta prima di tutto da noi salentini, che dovremmo coinvolgere i nostri graditi ospiti in questo percorso di valorizzazione delle nostre tradizioni più profonde». Non a caso i frantoi ipogei dei Salento, interamente scavati nella roccia, sia per nasconderli alle piraterie che per mantenere il prodotto integro, venivano chiamati miniere d’oro verde, in quanto in quei luoghi veniva estratto l’olio delle olive appena raccolte ad opera degli operai trappitari ( in dialetto salentino) perlopiù pescatori, che durante la brutta stagione rimanevano a terra. Sempre secondo antica tradizione i trappitari erano denominati “ciurma” ed il loro capo “Nachiro” dal greco Nauchleros (proprietario di nave o armatore).
La mostra “Oro come luce divina” rappresenta un viaggio sensoriale attraverso le culture del mondo legate dal filo conduttore dell’arte con opere iniziate in Italia e finite nelle più disparate parti del mondo dagli abitanti e dagli artisti locali: dall’India alla Colombia, dalla Polonia al Nepal. L’evento sarà arricchito anche dalla degustazione di prodotti tipici del territorio. Sabato 5 luglio Tarshito, il cui nome significa “Sete di Dio”, aprirà “Frantoi aperti” con la performance “Battiti d’oro” con Rosa e Alessio Máttera, suonando i Taiko, i tamburi giapponesi, considerati strumenti di potenza e di preghiera, mentre sabato 26 luglio ci sarà un’altra performance “Suoni di Luce e di Silenzio” con Tiziana Portoghese, Francesco e Adriano Palazzo e Tarshito, durante la quale il pubblico non sarà mero spettatore, ma ne diverrà il vero protagonista condividendo i messaggi e le emozioni con gli artisti. Come spiegato dalla curatrice Annalisa Montinaro: «La danza di Tarshito nella “stanza” della Terra Madre, a cui tutti apparteniamo e che ci appartiene, è la foglia d’oro del suo e del nostro cammino, in segno di devozione e riconoscimento verso il mistero da cui siamo venuti e che continuamente siamo». L’artista ha altresì precisato: «Per me, l’oro non è mai stato soltanto un materiale prezioso. Fin dagli inizi del mio percorso artistico, l’ho sentito e studiato simbolicamente come una materia sacra, carica di significati spirituali e simbolici….[…]. Nella mia visione, ogni opera è un ponte tra la terra e il cielo e l’oro diventa uno degli strumenti principali per rendere visibile questa connessione..[..]. Parto dall’argilla, simbolo della terra e della materia primordiale e la lavoro con il mio team in Italia: Benedetto e Benedetta Martinelli, Andrea Natuzzi. La trasformazione avviene attraverso tre cotture, tre passaggi nel fuoco, elemento purificatore e trasformatore, che rappresentano anche un percorso di purificazione e di elevazione, di trasmutazione attraverso il fuoco…[…]. Mi piace pensare a questo processo come a una preghiera silenziosa, in cui l’elemento terrestre si apre alla luce spirituale”. La mostra di Tarshito (www.specialetarshito.eu)resterà aperta anche domenica 6 luglio – sempre dalle 19.00 alle 21.30, e nei weekend dell’ 11, 12 e 13 luglio, del 18, 19 e 20 per concludersi nel fine settimana tra venerdì 25 e domenica 27 luglio.
Nel weekend del 29, 30 e 31 luglio l’appuntamento proseguirà nel frantoio ipogeo di via San Niceta di Melendugno, sempre dalle ore 19.00 sino alle 21.30, con la mostra “Odissea Palestina” dell’artista Salvatore Grillo, che porterà i visitatori spettatore ad una profonda ed attenta riflessione sull’attuale situazione in Palestina e sull’impotenza degli uomini e delle donne comuni rispetto al grande dramma che si sta consumando nella Striscia di Gaza. Come precisato dal sindaco Maurizio Cisternino: «Con Frantoi Aperti intendiamo valorizzare la nostra grande cultura dell’olio, da cui è nata la vera ricchezza artistica e culturale del Salento. I frantoi ipogei erano infatti come i pozzi petroliferi di una volta da cui non si estraeva petrolio, ma olio lampante che veniva utilizzato per illuminare le vie, le piazze e le case delle principali capitali europee. Se oggi noi abbiamo le nostre stupende chiese barocche, i palazzi gentilizi e persino le magnifiche luminarie che caratterizzano le Feste di Tradizione, è grazie a tutta la ricchezza sviluppata dai frantoi ipogei. Noi oggi intendiamo avvicinare i tanti viaggiatori e i turisti che vengono a trovarci per le nostre belle spiagge a questa grande cultura e civiltà facendo loro capire che abbiamo tanto da offrire oltre il nostro bellissimo mare».
di Daniela Paties Montagner
immagine in evidenza: Manifestazione Frantoi Aperti – Tarshito