L’asta solidale della Fondazione Charlemagne per “Periferiecapitale” a Roma ha segnato numeri storici: aggiudicazioni per oltre 2 milioni di euro, cinque record italiani, e la vendita del primo quadro di Chaïm Soutine in Italia. L’evento si conferma un punto di riferimento per il mercato dell’arte e la filantropia culturale italiana.
Con un totale di 2.167.820 euro raccolti e tutti i 36 lotti venduti, l’asta promossa dalla Fondazione Charlemagne e organizzata dalla Casa d’Aste Arcadia a Roma ha superato ogni previsione. L’incremento del 270% rispetto alle stime minime rappresenta un risultato straordinario e sottolinea la vivacità dell’interesse verso l’arte di alto profilo in Italia. Oltre a un pubblico numeroso in sala, l’evento ha coinvolto collezionisti e operatori internazionali collegati tramite l’App “MyArcadia” e online, confermando il trend digitale delle aste d’arte.
Tra i top lot, il quadro “La Femme du Cordonnier” (1926-27) di Chaïm Soutine è stato venduto per 677.200 euro, segnando il debutto del celebre artista nelle aste italiane e fissando un nuovo record nazionale per l’autore. Record assoluti anche per opere di Pierre-Auguste Renoir (“Jeune Femme au corsage rouge et au chapeau jaune” battuto a 162.700 euro), Pierre Bonnard (“La Seine à Vernon” aggiudicato a 384.400 euro), Edouard Vuillard (“La Jupe noire” a 110.200 euro), e Kees Van Dongen (“Place Pigalle-Halle aux Vins” a 95.200 euro). Il mercato italiano, tradizionalmente meno esposto ai grandi nomi dell’Impressionismo e dell’Ecole de Paris rispetto alle piazze di Londra o New York, ottiene così un riconoscimento internazionale.
Particolare rilievo ha avuto anche la vendita di dipinti attribuiti a maestri come Francesco Guardi (“Venezia, veduta del palazzo ducale e della piazzetta dal bacino di San Marco, con il bucintoro all’ormeggio”) e Ottimar Ellinger (“Natura morta con fiori, frutta e insetti”). Nel catalogo figuravano inoltre opere di Picasso, De Chirico, Boudin, Signac ed Ernst, a conferma dell’eccezionale livello qualitativo della proposta.
Il successo dell’asta non solo esalta il ruolo della Fondazione Charlemagne nel sostegno alle periferie urbane, ma lancia un messaggio positivo sul valore della cultura come motore di solidarietà sociale. Il programma “Periferiecapitale”, beneficiario dei fondi raccolti, si conferma una delle iniziative di punta per la rigenerazione culturale e sociale nelle aree fragili di Roma.
L’asta solidale Arcadia rappresenta un esempio virtuoso di sinergia tra grandi artisti, sostenibilità e innovazione nel mercato dell’arte italiana, confermando l’Italia tra i protagonisti delle vendite internazionali di alto profilo.
Eleonora Francescucci



















