Franc Arleo, con la sua opera più recente, continua un percorso di esplorazione della complessità umana e ambientale che ha caratterizzato il suo precedente lavoro, “Lucus”.
In questo nuovo libro, egli ci invita a immergerci in una riflessione profonda sull’identità, la memoria e il rapporto dell’uomo con la natura, in una cornice che abbraccia il mito e la mistica della terra incognita.
Il testo si apre con un’affermazione audace: l’Europa ha una sola terra che ha salvato il lupo dalla sua estinzione. Questa terra, descritta come selvaggia e impregnata di vuoti umani, è il fulcro attorno a cui ruotano i temi del libro.
Franc, da ex pastore di capre, non getta solo uno sguardo nostalgico al passato, ma si pone come un custode e un sostenitore della “Riforestazione Umana d’Appennino”, una metafora potente per descrivere gli sforzi appassionati di ripristinare una connessione autentica tra l’uomo e la natura. L’idea che l’uomo stesso possa essere visto come una pianta o un animale in via di estinzione è provocatoria e invita a una riflessione sulla fragilità dell’esistenza umana nel contesto dell’ecosistema.
Franc utilizza un linguaggio evocativo e poetico, capace di trasmettere sia il legame profondo con le tradizioni, sia la critica alla società moderna che tende a dimenticare le proprie radici. La sua affermazione che “non ho conosciuto un solo pastore ignorante in vita mia” funge da chiave interpretativa del testo.
Essa sottolinea il valore della saggezza che emerge dall’esperienza diretta della terra e della vita rurale. In un’epoca in cui la conoscenza viene spesso assimilata in modo superficiale, il riconoscimento dell’importanza delle radici culturali e delle esperienze condivise diventa essenziale.
Il libro non si limita a una mera narrativa di esperienze passate; Franc riesce a tessere un arazzo di storie, miti e realtà contemporanee che richiamano l’attenzione del lettore su una questione cruciale: come possiamo salvaguardare non solo l’ambiente, ma anche la nostra umanità? La riflessione sull’ignoranza, che egli stesso è riuscito a gettare dietro di sé durante la sua crescita, ci invita a considerare il potere del ricordo e delle esperienze come veicoli di saggezza.
Un altro aspetto significativo del libro è l’invito a considerare l’importanza della comunità e della collaborazione nella salvaguardia della terra. Le frasi ricche di poesia di Franc sottolineano il bisogno di radicare nuovamente l’essere umano in questa terra, ristabilendo i legami con la natura e con gli altri, così come le piante si intrecciano in un bosco.
In sintesi, l’opera di Franc Arleo si presenta come un potente invito alla riflessione su chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Cumula la nostalgia con l’urgenza di un’azione consapevole, rendendola una lettura fondamentale per chi desidera comprendere le sfide ecologiche e culturali che il nostro tempo ci pone. “Riforestazione Umana” è non solo un manifesto di attivismo ambientale, ma soprattutto un appello alla riscoperta delle nostre identità, delle nostre storie e, infine, della nostra umanità.
La maestria narrativa di Franc, unita alla sua passione per la natura e alla sua profonda connessione con la tradizione, rende questo libro un’esperienza indimenticabile e un faro di speranza in un mondo sempre più disconnesso. Un invito a tornare a casa, non solo geograficamente, ma anche spiritualmente.