Doppiatore, docente e content creator, Michele Lettera è una voce poliedrica che arriva dritta al pubblico. Nato professionalmente dietro al microfono, ha saputo portare ironia e leggerezza anche sui social, raccontando storie che mescolano cultura popolare e quotidianità. Dai video nati quasi per gioco durante la pandemia ai nuovi progetti teatrali, la sua cifra rimane sempre la stessa: autenticità, rispetto e divertimento
“È nato tutto per divertimento”
Michele, come è nato il tuo percorso da content creator?
«È nato tutto per divertimento, non ho mai avuto il pallino di diventare uno youtuber o di avere tante visualizzazioni. Ho sfruttato il periodo di stasi della pandemia per pubblicare contenuti in chiave ironica che racchiudessero anche una narrazione professionale legata al mio lavoro. Ho fatto tutto perché divertiva innanzitutto me, e così ha funzionato».
L’emozione che le macchine non sanno creare
Oggi si parla molto di intelligenza artificiale e creatività. Pensi che possa sostituire l’emozione umana?
«Senza ombra di dubbio l’emozione: le macchine non possono arrivare all’emotività che genera un essere umano, ed è il nostro marchio di fabbrica. Ho testato l’IA nel creare contenuti creativi, ma il risultato è stato piatto. La mente umana resta la migliore a creare da zero».
“La mente umana resta la migliore a creare da zero.”
L’orgoglio italiano e il rispetto per tutti
Nei tuoi contenuti emerge spesso l’essere italiano. Quanto conta questo aspetto?
«Il fatto che sono italiano conta: abbiamo una quantità di piatti tipici superiore alla media. Però ci tengo a precisare che cerco sempre di avere rispetto verso chi pubblica video di cucina, anche se qualcuno mi accusa di essere razzista. Nulla di più lontano dal mio modo di vedere: narro le vicissitudini culinarie di tutti i Paesi. Anzi, spesso i proprietari dei contenuti mi contattano e ci facciamo due risate. Sono loro i primi a divertirsi».
Social, responsabilità e autenticità
Che rapporto hai con il tuo pubblico e come vivi la responsabilità dei social?
«Cerco sempre di essere responsabile perché so che ci sono tanti giovani che mi seguono. Non bisogna snaturarsi per piacere a tutti, ma mostrarsi autentici. Ho tanto rispetto per chi mi segue: non li vedo come numeri, ma come persone, come storie. Empatizzo con loro, e in questo mi aiuta anche il mio lavoro da doppiatore».
> “Non li vedo come numeri, ma come persone, come storie.”
Sogni che diventano scena
Guardando al futuro, quali sono i tuoi progetti?
«Prima di addormentarmi mi vengono mille idee. La più grande novità è uno spettacolo teatrale che sto scrivendo e che dovrebbe andare in scena nel 2026. Ho tante cose in testa, ma è meglio non dire troppo: alcune resteranno bozze. La chiave di tutto è divertirmi, con le vecchie e con le nuove idee».
📌 Chi è Michele Lettera
Professione: doppiatore, docente, content creator
Stile: ironico ma rispettoso
Progetti futuri: debutto teatrale previsto nel 2026
Motto: divertirsi sempre, senza snaturarsi


















