La psoriasi continua a rappresentare una delle malattie dermatologiche più diffuse e impattanti in Italia. I dati più recenti confermano che oltre 1,5 milioni di italiani convivono con questa patologia cronica, con una prevalenza del 2,8% della popolazione adulta che pone il nostro Paese in linea con i dati europei.
Un fenomeno che, sebbene non conosca distinzioni geografiche, trova nelle aree urbane ad alta densità e inquinamento terreno particolarmente fertile per manifestarsi e aggravarsi, complici stress metropolitano e fattori ambientali che caratterizzano la vita nelle grandi città.
I numeri della psoriasi in Italia: un quadro epidemiologico preciso
Secondo i dati della Società Italiana di Dermatologia (SIDeMaST), in Italia si registrano 2,3 casi di psoriasi per 1.000 persone all’anno, con un’incidenza di 230 nuovi casi ogni 100.000 abitanti [1]. Il rapporto uomo-donna è sostanzialmente paritario (1:1), anche se emergono alcune differenze significative: le donne tendono ad avere un esordio più precoce, mentre negli uomini si osserva una maggiore probabilità di sviluppare forme più severe [2].
Il dato più rilevante dal punto di vista clinico riguarda la gravità: il 25-30% dei pazienti presenta una forma moderata-grave della malattia, che richiede necessariamente un approccio specialistico tempestivo [3].
Secondo i dati SIDeMaST, nel 75% dei casi la psoriasi cutanea precede un interessamento articolare e in circa il 30% dei casi può manifestarsi un’artrite psoriasica con coinvolgimento delle articolazioni e dei tendini [4].
Le cause della psoriasi: un puzzle multifattoriale
La psoriasi è una malattia autoimmune multifattoriale caratterizzata da un’eccessiva proliferazione dei cheratinociti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel suo “Global Report on Psoriasis” identifica nella malattia una condizione complessa che deriva dall'interazione tra predisposizione genetica e fattori ambientali scatenanti [5].
Fattori genetici
● familiarità: il 30% dei pazienti ha almeno un parente di primo grado affetto;
● regioni geniche: la più nota è denominata PSORS1;
● suscettibilità etnica: variazioni significative tra diverse popolazioni.
Fattori scatenanti moderni
I dati più recenti evidenziano l’emergere di nuovi fattori di rischio legati agli stili di vita contemporanei:
● stress cronico urbano: i ritmi frenetici mantengono elevati i livelli di cortisolo;
● inquinamento atmosferico: polveri sottili e agenti irritanti aggravano l’infiammazione;
● fumo e vaping: correlazione diretta con la severità delle lesioni;
● disturbi metabolici: obesità e sindrome metabolica in crescita;
● infezioni: particolare attenzione alle forme streptococciche.
Riconoscere la psoriasi: sintomi e manifestazioni
La psoriasi si manifesta principalmente attraverso placche eritematose squamose che
possono comparire su diverse parti del corpo.
Le forme più comuni sono:
Psoriasi a placche (85-90% dei casi)
● placche rosse ben demarcate ricoperte da squame argentate;
● localizzazioni tipiche: gomiti, ginocchia, cuoio capelluto, zona lombare;
● distribuzione simmetrica nella maggior parte dei casi.
Altre forme
● psoriasi guttata: piccole lesioni disseminate, spesso post-infettiva;
● psoriasi pustolosa: forma rara con pustole sterili;
● psoriasi eritrodermica: interessamento diffuso della superficie corporea.
Localizzazioni problematiche
Particolare attenzione meritano le forme che interessano:
● viso e collo: impatto estetico significativo
● zona genitale: problemi nelle relazioni intime
● mani e piedi: limitazioni funzionali
● unghie: alterazioni che possono precedere l’artrite
L’impatto psicologico: oltre la manifestazione cutanea
La psoriasi non è “solo” un problema dermatologico. Studi recenti dimostrano che
l’impatto psicologico è comparabile a quello di malattie croniche gravi come
diabete e depressione [6].
I pazienti riferiscono frequentemente:
● limitazioni sociali (56% evita piscine e palestre);
● difficoltà lavorative soprattutto in professioni a contatto con il pubblico;
● disturbi del sonno causati dal prurito intenso;
● isolamento relazionale e riduzione dell’autostima.
Un paziente su due con psoriasi resta senza cura per molto tempo, fino a 5 anni,
spesso per sfiducia o mancanza di informazioni adeguate [7].
Diagnosi e criteri di gravità
La valutazione della gravità della psoriasi segue criteri internazionali standardizzati che lo specialista dermatologo utilizza durante la visita:
La “regola del 10”
● PASI (Psoriasis Area and Severity Index) ≥10.
● BSA (Body Surface Area) ≥10%.
● DLQI (Dermatology Life Quality Index) ≥10.
Se anche solo uno di questi parametri supera 10, la psoriasi è considerata moderata-
grave e richiede un approccio terapeutico specialistico [8].
Valutazione specialistica
Durante la visita dermatologica, lo specialista:
● esamina tutte le lesioni con strumenti diagnostici specifici;
● valuta l’estensione e la gravità delle manifestazioni;
● esclude altre patologie con sintomi simili;
● pianifica il percorso terapeutico più appropriato;
● monitora l’evoluzione nel tempo.
Quando rivolgersi al dermatologo
È fondamentale consultare uno specialista quando:
● compaiono placche persistenti che non guariscono in 2-3 settimane;
● il prurito diventa intenso e interferisce con le attività quotidiane;
● le lesioni si estendono rapidamente su diverse parti del corpo;
● dolore e gonfiore articolare si associano alle lesioni cutanee;
● l’impatto sulla qualità di vita diventa significativo;
● cambiamenti improvvisi in nei o lesioni preesistenti.
Importanza della diagnosi precoce
Riconoscere tempestivamente la psoriasi permette di:
● iniziare trattamenti appropriati evitando cronicizzazione;
● prevenire l’artrite psoriasica (sviluppo nel 20-30% dei casi);
● migliorare significativamente la qualità di vita;
● ridurre comorbidità cardiovascolari associate a forme severe;
● ricevere supporto psicologico quando necessario.
Prenotare una visita dermatologica: l’Importanza della tempestività
Quando si sospetta di avere psoriasi o si notano cambiamenti cutanei significativi, è essenziale non rimandare la visita specialistica. La diagnosi precoce può cambiare radicalmente il decorso della malattia.
Come prenotare una visita dermatologica
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Fonti
[1] Milano Finanza. “1,5 milioni di persone soffrono di psoriasi in Italia e la dermatite atopica
registra la più alta incidenza del 8,1%”, marzo 2025.
[2] WHO Library. “Global Report on Psoriasis 2016”. Organizzazione Mondiale della Sanità.
[3] Pharmastar. “Psoriasi, dal 93° congresso Sidemast novità per il trattamento della forma
moderata-grave”, maggio 2018.
[4] Dermakos. “Al via la campagna dedicata ai pazienti con psoriasi e artrite psoriasica”, ottobre
2022.
[5] La Pelle Conta. “Psoriasi in Italia e nel mondo: quanto è diffusa?”, 2024.
[6] SIF Magazine. “Psoriasi: molto più di una malattia della pelle”, Società Italiana di
Farmacologia.
[7] Fondazione Umberto Veronesi. “Psoriasi, una persona su 4 interrompe le cure”, aprile 2015.
[8] Pharmastar. “Psoriasi, dal 93° congresso Sidemast novità per il trattamento della forma
moderata-grave”, maggio 2018.