ROMA – Dopo un intervento di ricostruzione dei legamenti del ginocchio, il fisioterapista riveste un ruolo di primo piano: è la figura che accompagna l’atleta lungo tutto il percorso di recupero, dall’immediato post-operatorio al ritorno in campo. È proprio a partire da questa consapevolezza che ieri, presso la sala stampa dello stadio Olimpico di Roma, si è svolto il congresso dal titolo ‘Football Medicine – All around knee’, evento dedicato alle ultime novità in tema di diagnostica, chirurgia e riabilitazione del ginocchio nel calcio professionistico, organizzato dalla S.S. Lazio in collaborazione con l’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio. Sviluppato lungo quattro sessioni, l’incontro ha rappresentato un’importante occasione di confronto, con un programma ricco di temi pratici, casi reali e tavole rotonde che hanno coinvolto i migliori esperti del settore a livello nazionale e internazionale.Durante la giornata sono stati esplorati l’epidemiologia e i principali fattori di rischio nel calcio, con l’obiettivo di individuare strategie mirate di intervento e prevenzione. Ampio spazio è stato dedicato al ruolo della diagnostica nel calcio professionistico: i relatori hanno analizzato strumenti, tempistiche e impatto sulla gestione quotidiana degli atleti.Particolare attenzione è stata riservata anche alle nuove sfide legate alla gestione del ginocchio del giovane calciatore, in un contesto di prevenzione e trattamento sempre più orientato alla tutela della salute a lungo termine.
Tra i temi più attesi, le novità sull’ACL surgery, ovvero la ricostruzione del legamento crociato anteriore, illustrate attraverso indicazioni pratiche e algoritmi aggiornati per guidare la gestione dei casi nella pratica clinica. Si è inoltre discusso di valutazione tecnologica nel percorso di riabilitazione del ginocchio, con un confronto su quali misure si siano rivelate realmente utili per monitorare e guidare il progresso dei pazienti.È stato poi descritto il percorso di recupero dell’ACL, dalla fase iniziale a quella avanzata, anche in presenza di riparazione meniscale, mettendo in evidenza i cambiamenti più efficaci da adottare nelle diverse fasi del trattamento. Non sono mancate le applicazioni pratiche dell’ecografia in fisioterapia, con dimostrazioni su come trasformare l’imaging in esercizi dinamici mirati alla funzionalità del ginocchio.L’imaging nelle lesioni cartilaginee è stato al centro di un’approfondita discussione sulle innovazioni più utili per orientare le decisioni terapeutiche.Spazio, infine, alle strategie non chirurgiche e alle opzioni chirurgiche attualmente disponibili, con indicazioni precise su cosa, quando e come intervenire per garantire la migliore gestione possibile del ginocchio nel calcio professionistico.
SERVADIO: “FISIOTERAPISTA CENTRALE IN TEAM MULTIDISCIPLINARI IN AMBITO SPORTIVO”
‘È stata una due giorni estremamente importante per la professione- ha spiegato all’agenzia Dire la presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio, Annamaria Servadio- siamo tornati quest’anno allo stadio Olimpico collaborando con la società sportiva Lazio nell’organizzazione di una sessione dedicata interamente alla fisioterapia. Un’elevata competenza scientifica e relazioni di alto contenuto sia nella sessione precongressuale di Formello, sia oggi in plenaria con professionisti fisioterapisti, degli specialisti in fisioterapia sportiva’.
LOTITO: “LAZIO ANTESIGNANA NELLA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI DEI CALCIATORI”
Ai numerosi presenti che hanno affollato la sala stampa dello stadio Olimpico ha voluto portare il proprio saluto il presidente della Lazio, Claudio Lotito. ‘La Lazio è stata una società antesignana in questo campo: abbiamo capito che molti infortuni nascono dalla capacità di poter calcolare, attraverso una serie di attività svolte quotidianamente dagli atleti e grazie a queste tecnologie, qual è il punto di saturazione del fisico, così da evitare che si verifichino degli infortuni. E, nel momento in cui questi infortuni avvengono, trattarli nel modo migliore per garantire una riabilitazione immediata e performante, perché abbiamo la necessità di rimettere in campo gli atleti il prima possibile. Possiamo contare su tutta una serie di macchinari- ha concluso Lotito- che abbiamo messo a disposizione degli atleti per garantire la loro salute’.



















