A conferma degli incrementi nel numero di concessioni, uno studio di Unioncamere, riportato nel dossier ‘Spiagge 2022’ e presentato a fine maggio 2022 su dati riferiti al 2021, sottolinea un aumento di 1.143 aziende in dieci anni e 7.173 stabilimenti balneari operanti in Italia, il 25% in più rispetto a dieci anni fa rispetto allo stesso tipo di censimento.
L’indagine si basa sui dati del Registro delle imprese delle Camere di Commercio, aggiornati al 31 dicembre 2021. Lo studio evidenzia poi come la media nazionale sia di circa uno stabilimento balneare ogni chilometro di costa.
L’Emilia-Romagna è la regione con il maggiore numero di stabilimenti balneari in Italia, 1.063, circa il 10% del totale nazionale, seguita dalla Toscana con 914 imprese e dalla Liguria con 807 imprese balneari su 330 chilometri di litorale, (2,4 per chilometro).
Ma i maggiori incrementi rispetto alle imprese registrate nel 2011 riguardano le regioni del sud, con la Calabria in testa, (+328 aziende), seguita da Sicilia, (+198 attività), Campania, (+184), e Puglia, (+160).
A conferma dell’aumento impressionante di questi numeri va ricordato lo studio Doxa del 2001 che indicava in 5.368 gli stabilimenti balneari presenti nel nostro Paese. A questa condizione di base delle spiagge italiane si sono notoriamente aggiunte le complicazioni derivanti dalla pandemia da Covid-19 e dalle relative restrizioni. Per il 2022 solamente Emilia-Romagna e Molise hanno deciso di continuare a rendere il distanziamento obbligatorio per garantire maggiore comfort e tranquillità ai turisti, prosegue il dossier.
Ma “lascia a bocca aperta” – dice Legambiente – la decisione della Regione Marche di premiare gli stabilimenti balneari che continueranno a mantenere il distanziamento “garantendo loro il diritto ad ottenere una porzione di spiaggia libera“. In base all’ordinanza della giunta regionale, infatti, “i Comuni potranno assegnare ‘in concessione temporanea fasce di spiaggia libera, di lunghezza massima pari a 25 metri lineari, contenute tra due concessioni demaniali o fasce di spiaggia libera confinanti con la singola concessione demaniale per 12 metri, per attrezzarle garantendone il corretto utilizzo”.
(Fonte Dire).