Il Salento è Mare, cultura, borghi affascinati per esperienze indimenticabili, ed anche in autunno regala emozioni uniche, per un turismo lento al di fuori della consuete e trafficate rotte turistiche. Si è da poco concluso il 67mo Educational organizzato dalla rivista “Spiagge” in partenariato con i Comuni di Porto Cesareo (capofila), Carmiano, Mesagne, Monteroni di Lecce e Veglie col patrocinio della Provincia di Lecce, Salento d’Amare, con la partecipazione di imprenditori locali del settore ed una selezionata delegazione di giornalisti italiani, francesi e tedeschi esperti di turismo, enogastronomia e arte.
Giornate intense e ricche di colore, sapori ed emozioni che possono essere vissute dal turista che ama godere del tempo, dei sapori autentici della cucina salentina –eccellenza della cucina mediterrana, dei suoi vini, oltre che dell’intensità emotiva che questi luoghi sanno e possono trasmettere. Stiamo parlando di Veglie ( Eie in dialetto salentino) comune in provincia di Lecce con la Chiesa Madre di San Giovanni Battista e Santa Irene risalente all’ XI secolo, ricostruita nel 1565 ed ultimata nel XVIII secolo con un interno a croce latina a navata unica. La facciata è arricchita da uno stupendo rosone e dal portale rinascimentale. Degno di nota il pregevole crocefisso ligneo del XV secolo attribuito a Giuseppe Zimbalo o alla sua scuola, oltre agli affreschi cinquecenteschi di Sant’Antonio Abate, le tele dell’Immacolata di Didaco Bianco del 1762, e la Natività di Maria e l’Annunciazione del pittore leccese Oronzo Tiso(1729-1800). Da visitare anche la Cripta della Madonna della Favana risalente al IX-XI secolo la cui denominazione è legata alla malattia del favismo (anomalia genetica che interessa alcuni enzimi contenuti nei globuli rossi). Le pareti della cripta sono ricoperte da un ciclo pittorico raffigurante una Madonna che allatta Gesù e da diversi Santi appartenenti sia al culto orientale che occidentale, oltre a scritte in greco e latino. Sul soffitto è ritratto Cristo procreatore attorniato da quattro angeli e dai simboli dei quattro evengelisti. La struttura ipogea dell’edificio fu custodita dai Frati Minori del vicino convento.
Veglie non è però solo monumenti e arte, ma è nota anche per la sua agricoltura all’avanguardia tra i verdi uliveti, masserie e coltivazioni di meloncelle ( in dialetto minunceddha o pupuneddha) e le barattiere, ortaggi ottimi per condire “friselle” ,bruschette e tartine. Di particolare interesse il frantoio ipogeo di Veglie restaurato grazie ai finanziamenti del GAL, il gruppo di Azione Locale che utilizza finanziamenti europei erogati attraverso la Regione Puglia per aiutare, sostenere e stimolare la crescita delle comunità rurali. La storia dei frantoi è degna di nota , in quanto dall’anno mille sino all’avvento dell’energia elettrica, sia nel frantoio apogeo di Veglie, come in tanti altri del Salento, veniva prodotto l’olio lampante per illuminare le case e le vie delle grandi capitali europee come : Londra, Mosca e Parigi. Un olio particolarmente pregiato, quello salentino, richiesto in quanto era grasso e bruciava senza fare fumo Non a caso, un tempo da Gallipoli partivano le navi ( sino a 70 al giorno) cariche di olio, questa attività commerciale era così importante , tant’è che davanti al Porto di Gallipoli vi era la “Borsa degli Olii di Gallipoli “(come l’attuale Borsa del Dollaro o dello Yen) oltre alle Sedi delle Ambasciate dei principali Stati europei. Poco distante a Leverano, varie sono le realtà del territorio, tra queste la cooperativa San Rocco ( www.coopsanrocco.it) che raggruppa circa un centinaio di aziende e che, da circa 50anni, produce frutta e ortaggi sani, gustosi, ricchi di sali minerali e vitamine basandosi sulla moderna coltivazione integrata nel rispetto del lavoro dei numerosi collaboratori, proponendo un prodotto di eccellenza richiesto sulle tavole degli italiani ed anche all’estero.
Tipicità davvero unica del Salento anche le masserie – originariamente un insieme di edifici rurali adibiti al ricovero di animali oltre che ad abitazioni. Molto interessante “ Casa Porcara “ a Veglie, la prima masseria didattica della Puglia, dove è possibile vivere l’esperienza “di fare il pane” presso il forno di pietra e di conoscere i cicli della terra, aperta sia a gruppi di adulti che a scolaresche. Recuperata con un restauro conservativo sotto la guida del Prof. Antonio Costantini – studioso di Storia e Architettura del Salento, oggi è un agriturismo a conduzione familiare dove si può alloggiare in ampie camere e si possono gustare specialità e piatti tipici salentini dai sapori indimenticabili con verdure dell’orto, come: peperoni cornetto fritti con pomodori “scattarisciati”, pittole, fave e cicorie, focaccia rustica, crostino con crema di zucca e capocollo di Martina Franca, orecchiette artigianali con melanzane, pomodorini e cacio ricotta, oppure la torta Pasticciotto fatta in casa. A Casa Porcara ( www.casaporcara.it) si respira l’atmosfera delle case contadine di una volta in un contesto completamente immerso nella quiete della campagna, il luogo ideale per “ricaricarsi” e “staccare la spina “dallo stress quotidiano per una vacanza all’insegna della traquillità e del diretto contatto con la natura nutrendo spirito e corpo con piatti sani della cucina mediterranea e salentina.
Ad una quindicina di chilometri da Veglie la famosa località balneare di Porto Cesareo con le sue spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, che con Torre Lapillo e Punta Prosciutto, sono state definite “a misura di Bambino” dall’Associazione Medici Pediatri per i loro fondali particolarmente bassi e i servizi offerti. Da non perdere anche la Riserva naturale Orientata Regionale “Palude del Conte e Duna Costiera Porto Cesareo” e l’Area Marina Protetta Porto Cesareo, tra le più grandi in Italia con 32 km di costa per circa 17.000 ettari, che unitamente alla complementare area protetta in territorio tarantino, tutela quanto resta di quello che furono “le folte macchie di Arneo” terra di malaria, briganti e vaccari, oggi complesso mosaico di ecosistemi. In questo stupendo contesto il CEA (Centro di Educazione Ambientale) del Comune di Porto Cesareo gestito dal Comune in collaborazione con il COOAP (Coordinamento Ambientalisti Pro-Porto Cesareo) propone ai turisti numerose attività con epicentro la Torre di San Tommaso a Torre Lapillo divenuta “Centro Visite” della Riserva Terrestre e la Torre di Santo Stefano a Torre Chianca, utilizzata come Centro di esperienze ambientali e culturali che ospita anche una mostra archeologica ed un centro di Primo soccorso tartarughe. Grazie al CEA (www.ceaportocesareo.it) sono possibili visite guidate e passeggiate nella riserva tutto l’anno, serate astronomiche d’estate e nel periodo natalizio, eventi e laboratori del gusto e dell’artigianato, con cui, anche in collaborazione con il Gal Terra d’Arneo, vengono valorizzati i prodotti tipici e i manufatti locali.
A pochi chilometri da Porto Cesareo il suggestivo Borgo: Carmiano – dal latino Carmineo – ovvero rosso come la terra rossa e rosso come il buon vino che qui si produce. Tra le attrattive artistiche la Chiesa dell’Immacolata coi suoi fregi in oro dell’altare maggiore firmato dal grande architetto leccese Giuseppe Zimbalo, lo stesso che realizzò la facciata barocca di Santa Croce e pregiati affreschi anche nella sagrestia. Carmiano è un borgo molto tranquillo al centro del Salento tra lo Jonio e l’Adriatico con aziende aziende di eccellenza che primeggiano in tutto il mondo per la produzione di grappe, distillati, vini, pane, cioccolato, pasticciotti. Tra queste, per citarne alcune: la tenuta Verola (www.tenutaverola.it) che da oltre 25 anni produce grappe e distillati circondata da 15 ettari di vegneti; l’elegante Cantina Petrelli ( www.cantinapetrelli.com) affermata sui mercati nazionali e internazionali. Il suo straordinario Don Pepè, un Salento IGP di Negroamaro e Malvasia nera, è tra i vini più richiesti dalla ristorazione e dai wine lovers. Il Panificio Rosetta (https://www.gamberorosso.it/ristoranti/scheda-negozio/panificio-biscottificio-rosetta/) inserito nella guida Gambero Rosso “Pane&Panettieri d’Italia” tra i migliori 13 del Salento.
Da non perdere, anche l’opportunità di un tour “goloso” con tappe che sapranno deliziare anche i più esigenti, come: la Pasticceria Perrone dove il titolare e Maestro pasticciere Giuseppe Perrone ha inventato “l’Immacolatina” un dolce a base di pan di spagna con olive dolci e noci ricoperto di glassa in onore della festa più importante del Paese , quella dell’Immacolata; La Pasticceria Desiré con torte golose e ricche di fantasia dove i fratelli Pellè puntano – da antica tradizione, sulla bontà dei pasticciotti rigorosamente lavorati a mano (https://youtu.be/Dx716CQuKtI?feature=shared, video di Carmen Mancarella).
Questi solo alcuni esempi di quanto il Salento,questo territorio meraviglioso di gente ospitale, può offrire alla riscoperta di bellezze naturali, storia, arte, gusti e sapori autentici di prodotti realizzati con amore.
di Daniela Paties Montagner
Elenco immagini in galleria ( cliccare sulla foto)
Altare Maggiore , Chiesa dell’Immacolata, Carmiano , immagine in evidenza
Masseria Casa Porcara, Veglie
Uliveti dell’azienda agricola Antonio Rollo, Veglie
piantagione di meloncelle, cooperativa San Rocco, Leverano
il maestro pasticciere Giuseppe Perrone con l’Immacolatina, Carmiano
Frantoio ipogeo , Veglie
foto di Daniela Paties Montagner