AGI – Quarant’anni fa, il 23 dicembre 1983, arrivava nelle sale un film destinato a segnare in maniera significativa la storia del cinema italiano (con la ‘s’ minuscola): ‘Vacanze di Natale’ dei fratelli Vanzina. Uscito con l’idea, forse, di ripetere il successo di ‘Sapore di mare’, altro film dei Vanzina uscito pochi mesi prima.
Ma ‘Vacanze di Natale’ non solo superò il suo precedente estivo, ma diventò il capostipite di un filone che i critici italiani, con un certo snobismo e anche un po’ di fastidio, soprannominarono ‘cinepanettone‘. In realtà la pellicola ha solo segnato un punto di partenza (che sarebbe diventata con i film di De Laurentiis dagli anni ’90 popolarissima e avrebbe sbancato il botteghino per un trentennio sotto Natale), ma del ‘cinepanettone’ propriamente detto aveva solo la leggerezza e una certa atmosfera sbarazzina e goliardica con tinte sexy.
La pellicola, infatti, nasceva da un modello ben preciso e circoscritto, la rilettura contemporanea di un film del 1959 interpretato da Alberto Sordi e Vittorio De Sica (padre di Christian), ‘Vacanze d’inverno’, in cui il regista Camillo Mastrocinque aveva tratteggiato, sempre sullo sfondo di Cortina d’Ampezzo, i costumi degli italiani del tempo.
La critica e gli stessi sceneggiatori hanno inquadrato ‘Vacanze di Natale’ come una rappresentazione diretta degli ‘status simbolo’ degli anni ’80, senza alcun intento di critica sociale, ma come una mera fotografia delle contraddizioni dell’epoca. Da una parte la società ‘bene’, i nuovi ricchi con i loro simboli e presupponenza, dall’altra i piccoli borghesi con le loro aspirazioni sociali e ambizioni economiche.
Gli arricchiti e i periferici romani, gli sbruffoni milanesi, i pianobar, le cene di Natale, le piste innevate, le gare di sci, le comitive giovanili, le battute fulminanti, fanno di questo film un piccolo romanzo generazionale su come eravamo. Il cast messo insieme dai Vanzina per questo film vede Jerry Calà, Christian De Sica, Claudio Amendola, Stefania Sandrelli, Mario Brega, Riccardo Garrone, Karina Huff e Antonella Interlenghi, oltre alla partecipazione di Moana Pozzi.
I personaggi più importanti, rimasti nell’immaginario comune, sono quelli di Billo, squattrinato playboy sciupafemmine che suona al piano e incontra la sua ex fiamma Ivana. C’è Christian De Sica uno dei due fratelli Covelli tornato dall’America con la fidanzata Samantha che si rivela essere sessualmente ‘fluido’ (“bisex, moderno”, spiega al padre che lo scopre a letto col maestro di sci).
C’è poi Claudio Amendola che è a Cortina col padre Mario Brega e rappresenta la piccola borghesia che si scontra inevitabilmente con i ricchi e pseudo aristocratici. Una pellicola che ancora oggi è popolarissima con tante battute rimaste celebri (da “Non sono bello, piaccio” di Jerry Calà a “E anche questo Natale se lo semo levato dalle…” di Riccardo Garrone), un film che ha riportato la commedia di satira, di costume in un momento in cui il cinema era molto favolistico.
Per questo il 30 dicembre, solo per un giorno, torna nelle sale in versione restaurata e rimasterizzata per il cinema il film di Enrico e Carlo Vanzina, prodotta dalla Filmauro di Luigi e Aurelio De Laurentiis e distribuita da Nexo Digital. Intanto da venerdì a Cortina per tre giorni si festeggiano i 40 anni del film e l’Hotel de la Poste diventa location di un evento che per un intero weekend riporta indietro l’orologio, nella leggerezza degli anni ’80 fatta di musica, moda e sci.