
Di solito si pensa che per superare un esame universitario si debba solamente studiare; una buona dose di studio è sicuramente indispensabile per non fare scena muta di fronte al professore, ma ciò che più conta in un esame, che sia scritto o orale, è la “fortuna”, lo sanno bene gli studenti delle tre maggiori università romane, che si affidano molto spesso a questa “potenza enigmatica” per un buon esito dei loro esami. Gli studenti delle università “La Sapienza”, “Tor vergata” e “Roma tre” hanno raccontato dei loro riti propiziatori e dei loro gesti scaramantici pre-esame mentre molti altri hanno riferito di non essere in alcun modo superstiziosi, anzi alcuni ritengono che «sia un’usanza “medioevale”» come Michaela M., 21enne romana, studentessa di lettere alla “Sapienza”,anche se, pur ritenendosi una persona non particolarmente scaramantica, comunque «il giorno dell’esame dentro la mia giacca metto sempre un piccolo peluche che mi regalò mia nonna quando ero piccola».
Tanti invece sono gli studenti che eseguono una serie di accortezze per accaparrarsi il favore della dea protettrice, come ad esempio usare per ogni esame sempre la stessa penna, oppure bere la sera prima la camomilla della fortuna con la mamma, o ancora indossare per l’esame, e solo in quella occasione, la stessa biancheria intima porta fortuna.

Tiziano A., 23 enne, studente di matematica della “Sapienza”, indossa «sempre ad ogni esame un orologio arancione», mentre Christopher, 22 anni, studente di giurisprudenza a “Tor vergata”, «il giorno prima di un esame non apro libro per dare la possibilità alla mente di riposarsi». Altri ragazzi invece, hanno precisi rituali da rispettare prima di ogni esame, come Alessio S., 22enne, studente di lingue all’università “Roma tre” , il quale prima di ogni prova «ascolto le mie canzoni preferite, nel caso del pre-esame di tedesco le canzoni cattive dei Ramnstein; poi chiamo la mia ragazza per farmi tranquillizzare e la mattina della prova parlo con i ragazzi che devono sostenere con me l’esame per vedere la mia preparazione , constatando quasi sempre, che non sono uno di quelli che sta messo peggio»; mentre più curioso è il rituale di Martina L., studentessa di letteratura musica e spettacolo alla “Sapienza”, che «con i miei coinquilini la sera prima di ogni esame facciamo la preghiera di San Giuseppe da copertino , protettore degli studenti».
Anche per gli studenti più scettici all’interno delle università ci sono alcuni luoghi e gesti da non fare prima di sostenere una prova. Alla “Sapienza” ad esempio, è severamente vietato volgere lo sguardo alla statua della dea Minerva, che paradossalmente è la dea della saggezza, oppure passeggiare sotto i vialetti sovrastati da una copertura di rampicanti posti su entrambi i lati della strada principale dell’università, o ancora una settimana prima di un esame , non si dovrebbe fare un giro attorno alla piscina della statua della Minerva, oziare nel prato interno alla città universitaria, chiamato dagli studenti “pratone ” e passare dall’entrata principale di piazzale Aldo Moro. Invece all’università di “Tor vergata” gli studenti evitano di passeggiare la mattina dell’esame sopra il simbolo dell’ateneo che si trova davanti all’entrata della facoltà di medicina e chirurgia.
di Chiara Ferrante