È stato effettuato nelle scorse settimane il primo trapianto di rene da donatore vivente AB0 incompatibile al Policlinico Tor Vergata di Roma. La paziente, dopo più di un mese dall’intervento, sta sperimentando un ottimo decorso post-operatorio con una normale funzionalità dell’organo trapiantato. «Voglio ringraziare tutta le equipe della UOC di Chirurgia Epatobiliare e Trapianti, da me diretta, composta da chirurghi, nefrologi, anestesisti, psicologi ed infermieri, per la stretta collaborazione con il coordinamento infermieristico dei Trapianti e gli infermieri di sala operatoria, e la UOSD Medicina Trasfusionale, diretta dal Prof. Adorno, che ha reso possibile eseguire un trapianto di rene da donatore vivente tra due soggetti di gruppo sanguigno diverso- dichiara il Prof. Giuseppe Tisone, direttore UOC- Questo grazie ad un processo di desensibilizzazione del ricevente con farmaci immunosoppressori e procedura di plasmaferesi, che, eseguiti prima del trapianto, permettono di eliminare dal sangue del ricevente gli anticorpi presenti contro un altro gruppo sanguigno. Componenti essenziali di questo tipo di tecnica di trapianto sono dunque la disponibilità di tecnologia avanzata per la sottrazione di anticorpi e una gestione ancora più attenta della terapia antirigetto».
La collaborazione di queste diverse eccellenze del Policlinico Tor Vergata ha permesso di eseguire la donazione di rene da un soggetto di gruppo sanguigno A ad un paziente di gruppo sanguigno 0 in attesa di trapianto di rene. Questi protocolli di desensibilizzazione, per lo più eseguiti in paesi quali Giappone, Stati Uniti e Svezia, forniscono una nuova chance per il trapianto di rene da donatore vivente, a tutto vantaggio dei pazienti in attesa di trapianto, che vivono per anni in dialisi, con liste di attese in continuo aumento a causa della ridotta disponibilità di donatori di organo deceduti.
“Sono molto felice che il decorso post-trapianto stia andando bene. Al Policlinico di Tor Vergata viene utilizzata una tecnica chirurgica miniinvasiva che permette una rapida ripresa post-operatoria e un precoce ritorno alle normali attività di vita quotidiana del donatore di rene. Un grazie ai nostri professionisti che garantiscono un outcome eccellente ed ai donatori che, con il loro gesto, consentono di migliorare la vita dei pazienti in attesa di trapianto”, dichiara Giuseppe Quintavalle, Direttore generale Policlinico Tor Vergata. In Italia la donazione da vivente è pari circa al 5% dei trapianti di rene, e l’utilizzo di donatori viventi AB0 incompatibili potrebbe incrementare di almeno il 20-30% le opportunità di ricevere un trapianto. Il trapianto di rene da donatore vivente, regolato da norme molto stringenti a tutela del donatore e del ricevente definite dal Centro Nazionale Trapianti, garantisce nei riceventi risultati eccellenti, migliori che con la donazione da donatore cadavere, grazie ad un atto di enorme generosità da parte dei donatori.
Alessia Di Domenico