Sempre di più anche in Italia si sta diffondendo l’abitudine, soprattutto tra i bambini e gli adolescenti, di festeggiare la sera del 31 ottobre la festa di Halloween. Anche i nostri negozi già da fine settembre iniziano ad esporre accessori e travestimenti adatti all’occasione: zucche finte, capelli e cappelli da strega, costumi da fantasma, scheletri disegnati su abiti, maschere mostruose e altri ornamenti. E la vigilia di Ognissanti anche da noi i bambini non rinunciano a fare il giro del vicinato per raccogliere caramelle e cioccolatini con la frase d’ordinanza: dolcetto o scherzetto?
Ripresa e abbreviata dall’inglese “trick or treat, smell my feet, give me something good to eat” che tradotto vuol dire “dolcetto o scherzetto, annusami i piedi, dammi qualcosa di buono da mangiare” la filastrocca è parte integrante del rituale di quello che è uno dei fenomeni culturali e commerciali dell’economia globalizzata.
E infatti con l’inizio del 21° secolo, dopo il Natale, Halloween è diventata la festa più celebrata in tutto il mondo e già dai primi anni del 2000 non era più un problema trovare a Tokio, Sidney, Taipei o Bogotà materiale in tema e tutto l’occorrente per organizzare un perfetto Halloween party.
Ma com’è nata l’abitudine di celebrare Halloween il 31 ottobre di ogni anno?
Le primissime origini di Halloween si possono ricercare in riti antichi legati ai cambi di stagione, nelle feste del raccolto e nei culti agresti in cui si tentava di esorcizzare quelle paure ancestrali delle antiche civiltà basate sull’agricoltura: paura di perdere il raccolto e terrore delle calamità naturali.
La festa celtica della fine dell’estate “Samhain” può sicuramente considerarsi la prima edizione della festa di Halloween. Quando nell’alto medioevo il cristianesimo si diffuse nelle terre celtiche – Irlanda e Bretagna – e divenne la religione ufficiale nella maggior parte dell’Impero Romano, una serie di editti papali istituirono un giorno di festa della chiesa, Ognissanti (o Tutti i Santi) da celebrare il 1 ° novembre di ogni anno.
La chiesa cattolica avrebbe contribuito a dare il nome della festa: “Tutti i Santi”, infatti, si diceva “All Hallows” in Bretagna perché “hallow” significava proprio glorioso, sacro, santo. Non sappiamo se la Chiesa volesse sostituire con questa nuova festa le celebrazioni pagane di Samhain, ma di fatto fu così. Nel frattempo da più parti si iniziava a festeggiare anche la vigilia di Ognissanti cioè il 31 ottobre ovvero la “All Hallows Eve”, che sarebbe diventato “Halloween”.
Tuttavia Ognissanti – Halloween fu spesso in Europa anche una festa dell’abbondanza, perché segnava sul calendario la fine dell’anno del contadino. Le dispense erano piene, le greggi al riparo e si preparava un periodo di riposo e di vacanze invernali. Halloween assunse quindi, in particolare nei paesi della Gran Bretagna, lo spirito di una festa allegra e gioiosa, caratterizzata da spettacoli di strada, travestimenti, buon cibo, canti e filastrocche. Brigate di mendicanti si improvvisavano artisti di strada e chiedevano l’elemosina in cambio della loro esibizione. Halloween era un’occasione per ridistribuire la ricchezza: un appuntamento spensierato con il divertimento e la beneficenza.
Ma la storia di Halloween è legata anche con il continente americano. Perché tra il ‘700 e l’800 immigrati scozzesi e irlandesi entrarono negli Stati Uniti a migliaia e condivisero il loro folklore di Halloween con i nuovi vicini, mentre altri gruppi etnici aggiungevano via via alla festa le loro influenze culturali. I tedeschi, per esempio, proposero una loro stregoneria particolarmente vivace, i neri di Haiti e gli africani aggiunsero le loro superstizioni, inglesi e olandesi portarono il loro gusto per la mascherata. Ognuno portava un pezzo di tradizione dalle proprie terre di origine per creare quella che si può dire la prima festa multietnica del mondo, nata dall’incontro di miti, leggende e rituali provenienti da culture diverse.
L’associazione di Halloween con la notte e le tenebre probabilmente è legata proprio all’atmosfera dei mesi invernali, ovvero della stagione più buia dell’anno. Oggi Halloween si può considerare a tutti gli effetti una festa globalizzata, con tanti modi diversi di essere celebrata nelle diverse parti del mondo.
Halloween però non piace a tutti, soprattutto per motivi religiosi. Nel mondo cristiano la quasi concomitanza di questa festa “pagana” con la Festa di Tutti i Santi, il 1° novembre e, soprattutto, con la Commemorazione dei Defunti, il 2 novembre, crea un oggettivo contrasto visto gli aspetti carnevaleschi e macabri di Halloween che si contrappongono con i sentimenti religiosi e personali di ciascuno circa la morte e il rispetto nei confronti dei defunti.
Daniela Gabriele