Si e’inaugurata lo scorso 28 gennaio 2011a Venezia la mostra sui “vorticisti”. Si tratta di un vero e proprio evento culturale, in quanto si tratta delle prima esposizione dedicata al vorticismo organizzata in Italia, dopo quella di Hannover e di Monaco del 1966 e 1967. A cura di Mark Antiff e Vivienne Green, l’esposizione e’ stata realizzata grazie all’interessamento dei direttori Kimerly Rorshach, Philippe Rylands e Penelope Curtis, ma anche al suo presidente Jennifer Blei Stockman e Peter Lawman e Peter Lawsan-Johston ed al contributo del British Council.
La mostra offre l’opportunità di conoscere e comprendere la storia e l’evoluzione di un’avanguardia inglese nota agli addetti ai lavori ma sino ad oggi sconosciuta ai molti. Questo movimento inglese ebbe vita piuttosto breve ,ma fu importante e significativo nel suo genere. Il Vorticismo nasce a Londra negli anni della prima grande guerra, sulla scia di quanto accadeva in Italia, dove contemporaneamente si sviluppava il Futurismo, e in Francia, dove l’avanguardia artistica assumeva le forme del Cubismo. Il nome del movimento stesso deriva dalla parola “vortice” utilizzata da Ezra Pound per rappresentare con effetto visivo immediato l’energia e il dinamismo che egli invita a introdurre nella letteratura e nell’arte inglesi. Nel 1914 fu fondata per la prima volta la rivista ufficiale dei Vortiticisti : “ Blast”, da parte di Whyndham Lewis.
I Vorticisti si esprimevano attraverso uno stile astratto-figurativo capace di unire forme meccaniche e primitive all’immaginario energizzante originato dal “ vortice”. Se pur in modo diverso , essi ebbero parecchi punti di contatto con il futurismo come ad esempio: il culto della macchina , del movimento e della città. Essi però – a differenza dei futuristi, non aderirono al fascismo come fece Marinetti per un certo periodo. Oltre a ciò, il Futurismo si distaccava radicalmente dal passato e da ogni canone artistico, e si rivolgeva unicamente al futuro; il Vorticismo invece, era orientato al recupero delle radici locali e dell’aspetto umano della rappresentazione artistica, riposizionando l’uomo al centro dell’arte.
La mostra veneziana di questi artisti ribelli ripercorre la storia del Vorticismo sin dai suoi albori, esponendo un centinaio di opere tra cui principalmente dipinti , ma anche fotografie o “vortografie”, a cui e’ dedicata l’ultima sala del percorso museale. La mostra e’ corredata altresì da documenti a stampa di vario genere, compresi due numeri della rivista “Blast”, nelle quali viene elencato ció che per i Vorticisti era considerato “blasted” (maledetto) e ciò che invece consideravano “blessed” (benedetto) . Essi furono particolarmente attenti anche a temi quali il femminismo e la guerra.
Un momento storico molto importante di questo movimento è la “First Vorticist Exhibition” che Whyndham Lewis organizza alle Doré Galleries di Londra nel giugno-luglio 1915, nella quale espongono i principali artisti che vi aderirono, quali : Jessica Dismor, Frederick Etchells, Helen Sanuders, William Robert, Edward Wadsworth, Henri Gaudier-Brezeska. Bisognerà invece attendere l’anno 1917 per vedere la prima mostra americana a New York organizzata dallo scrittore Ezra Pound e dal mecenate e collezionista newyorkese John Quinn.
La mostra sui Vorticisti “Artisti ribelli a Londra e New York, 1914-1918”,a Venezia presso la Fondazione Peggy Guggenheim e’ un’opportunità unica da non perdere, in quanto offre al visitatore una ricca documentazione di tutto il movimento artistico dalla sua nascita alla sua evoluzione.
La mostra resterà aperta al pubblico sino al 15 maggio 2011.
Per ulteriori info: www.guggenheim-venice.it
Daniela Paties Montagner