Roma – Un problema sociale di questi tempi riguarda i padri separati, i quali tenuti per legge al mantenimento della moglie e dei figli, non riescono ad arrivare alla fine del mese con i soldi che restano dello stipendio. Questa situazione, aggravata dalla crisi attuale, costringe molti padri a dormire nelle auto, per strada o presso i centri di accoglienza per i senzatetto.
Per far fronte alle esigenze dei padri separati, è nata la “Casa dei Papà 2” in via degli Strauss, prolungamento della “Casa dei Papà” di Torre di Prato Lungo.
I dati della Caritas dicono che 200mila padri vivono in situazioni di abbandono e di indigenza, mentre 500mila sono tornati a vivere a casa dei genitori.
La situazione non facile ha portato alla costruzione di una seconda “Casa dei Papà”.
Il vicesindaco Sveva Belviso afferma: “Grazie alla Casa dei Papà 2 offriamo un ulteriore aiuto a quei padri separati che, anche a causa della grave crisi economica mondiale, non riescono in un anno a ricostruire la propria autonomia economica e sociale. All’interno del nuovo Piano regolatore sociale, inoltre, abbiamo modificato la delibera n.163 che regola gli sfratti, equiparando a questa situazione i papà separati o, in generale, il coniuge non affidatario: in questo modo, così come succede per le persone sfrattate, anche i padri separati potranno avere i 10 punti previsti dalla norma, mettersi in lista per avere un alloggio popolare e avere un contributo fino a 513 euro”.
Per accedere alle Case, bisogna essere genitori separati o separandi con uno o più figli minorenni e avere un reddito Isee non superiore ai 7 mila euro con un figlio e 9 mila euro con due o più figli.
Il municipio di residenza valuta la condizione del padre tramite un colloquio e inoltra la domanda al Dipartimento per le Politiche sociali.
Il papà può allora alloggiare presso la “Casa dei Papà” di Torre di Prato Lungo per 12 mesi, pagando un affitto mensile di 200 euro.
Potrà spostarsi alla “Casa dei Papà 2” per altri 12 mesi, nel caso in cui non riuscisse a trovare una sistemazione economico-lavorativa stabile e soddisfacente, pagando un affitto di 300 euro mensili.
Questa seconda casa, gestita dalla cooperativa “Un sorriso”, è composta da 10 appartamenti dotati di angolo cottura, soggiorno, camera matrimoniale e divano letto in salotto, bagno e terrazza.
Ci sono spazi per i bambini e gli adolescenti che vengono in visita dei padri, pensati proprio per ricreare la quotidianità familiare perduta.
Vengono inoltre organizzate attività di sostegno psicologico, di terapia familiare e di psicoterapia.
Viviana Lucca