ROMA – I tagli alla sanità laziale, decisi dal commissario Bondi, hanno fermato questa volta anche la neonatologia del Gemelli.
Il reparto completo di tutti i macchinari e delle attrezzature per il funzionamento delle sedici culle è utilizzabile già dallo scorso ottobre, eppure non parte perché non c’è personale per metterlo a regime.
Nel 2010 la Regione si era prodigata per la creazione e l’ampliamento di centri dedicati ai bambini nati prematuramente, puntando soprattutto sul Policlinico che sarebbe dovuto diventare uno dei poli d’eccellenza del Lazio e dell’Italia.
La struttura ospedaliera religiosa, in breve tempo ottenne uno stanziamento di due milioni di euro per la realizzazione di un moderno padiglione con nuovi posti letto da affiancare a quelli preesistenti nel vecchio reparto di terapia intensiva neonatale.
L’impegno delle tappe successive fu semplicemente quello di pianificare i lavori e acquistare la strumentazione necessaria entro i tempi concordati.
L’inaugurazione fissata negli ultimi mesi del 2012 è stata però bloccata a causa della legge sulla spending review e la sottoscrizione del Piano strategico con la Regione supportato da improvvisi decreti che si sono abbattuti sui nove ospedali religiosi dell’Aris di Roma.
Il taglio di spesa per il solo Gemelli è stato quantificato in 29 milioni di euro.
Il professore Costantino Romagnoli, primario di neonatologia e pediatria del Gemelli, ha più volte fatto presente all’Assessorato della Sanità e agli organi di stampa, la necessità di assumere personale perché il Policlinico, anche con soli sette posti letto, è la terapia intensiva neonatale che attualmente accoglie più prematuri in tutto il Lazio, ma nonostante questo è obbligata a trasferirne almeno 50-60 all’anno in altri nosocomi per insufficienza di posti per la degenza prolungata.
Forze politiche di entrambi gli schieramenti si stanno adoperando in queste ore affinché il fermo non diventi definitivo e precluda così la possibilità di sopravvivenza di numerosi bambini.
Contemporaneamente la direzione sanitaria del Gemelli ha proposto di inquadrare il personale medico del nuovo reparto con contratti di ricerca finanziati dall’associazione Genitin.
Ernesto De Benedictis