L’ultimo Angelus
Accadono fatti insoliti nei giorni dedicati alla Madonna: forti conversioni, salvezze da attentati (vedi quello a Giovanni Paolo II), decisioni necessitate…
La Vergine di Lourdes chiama il Santo Padre ad un altro pellegrinaggio verso la mèta finale cui tutti dovremmo tendere.
Papa Benedetto saluta il Suo incarico così, con le solite umiltà e mitezza che Lo contraddistinguono.
E con grande onestà, frutto di profondo discernimento.
Sant’Ignazio sosteneva che le giuste determinazioni si hanno quando l’animo è sereno e non emotivamente agitato.
Quanto costa a noi ammettere i nostri limiti?
Quanto svelare i nostri difetti agli altri senza temerne il giudizio? In una società in cui la frase paolina (“Quando sono debole è allora che sono forte”) cede il passo al detto “homo est homini lupus” l’Agnello sulla terra di Dio oggi testimonia l’esatto contrario.
D’altro canto, essere cristiani è andare controcorrente.
Mi chiedo se il Suo messaggio così inatteso possa scuotere le coscienze del Suo gregge itinerante.
E poi… mi chiedo: faremo come al solito, ossia apprezzeremo il valore di Papa Benedetto solo allorché Egli passerà il testimone ad altri?
Ci mancherà la Sua figura solo allora che non si affaccerà più dalla finestra di Piazza San Pietro?
Il Santo Padre sarà sempre un padre per tutti noi, che continuerà a preoccuparsi per i propri figli e a scrivere loro messaggi di amore.
Oggi, come il buon vecchio Simeone, Lui ci dice: “Ora lascia, Signore, che il Tuo servo vada in pace secondo la Tua parola, perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da Te davanti a tutti i popoli”.
Facciamo tesoro di tutto ciò che gratuitamente ci è stato donato per allargare il nostro cuore e ricordiamocene quando non sentiremo più ragione di farlo…
Saveria de Vito