«Per fortuna ho una macchina dove passo gran parte della giornata». Le ultime parole famose, sarebbe il caso di dire. A pronunciarle è la signora Anna Teresa Fortunato, custode in quiescenza della scuola Romolo Balzani del Prenestino. A seguito del cedimento di parte dell’edificio scolastico – avvenuto lo scorso 10 marzo – la signora è stata allontanata dalla sua abitazione (adiacente l’istituto), che detiene grazie alla delibera 12/54 del comune del ‘99. Delibera che tra l’altro vedrà scadere la sua ultima proroga il 31 dicembre prossimo.
La donna è stata mandata in una casa famiglia in Via Altobelli Argentina. Qui dispone di una stanza che sarebbe più onesto chiamare loculo e di un bagno che divide con l’unica altra donna della struttura. Può usufruire dell’alloggio soltanto dalle 7 di sera alle 8 del mattino. Regola impossibile da trasgredire, considerando che non possiede neppure le chiavi della sua stanza. Facendo richiesta, potrebbe tornare per il pranzo. Ma la richiesta sarebbe inutile: la signora non può consumare gran parte dei cibi offerti dalla struttura. Una celiachia in attesa di certificazione medica la costringe a provvedere autonomamente ai pasti. Pertanto anche il pranzo va come il resto della giornata: in giro per il quartiere, o in macchina. «Ma mi si è fusa anche la macchina da qualche giorno», riferisce sconfortata la signora.
«Per passare del tempo, potrebbe collaborare alle pulizie della struttura».
Suona quasi beffardo l’invito dello psicologo della casa famiglia, almeno stando al racconto della Fortunato. Considerando che il servizio pulizie dovrebbe essere garantito, e non tralasciando l’età della donna – 66 anni – che ha sopportato, inoltre, una leggera ischemia e un recente intervento alla bocca. Insomma, un fisico che le sole temperature estive basterebbero ad affaticare.
Lo sconforto è acuito da una circolare del 7 maggio in cui si autorizza la riapertura di alcuni corpi dell’edificio. Tra questi non è compresa la “casa custode”, che in realtà non risulta più minacciata delle altre parti, trovandosi a circa 150 metri in linea d’aria dal luogo del cedimento.
Si è preoccupato di sollecitare le autorità Giuseppe Polimeni, presidente dell’ Anpcep (Associazione Nazionale Portieri e Custodi Edifici Pubblici). Alla richiesta di delucidazioni circa il reinserimento della Fortunato nell’abitazione, gli assessori ai lavori pubblici e alla scuola (ormai vecchia giunta)
non sanno fornire risposte precise. Le istituzioni non rispondono dunque, il tempo passa e gli attori cambiano: la signora e Polimeni confidano nella nuova amministrazione per una cura migliore del caso.
Elisiana Fratocchi.