Città del Vaticano – Oggi all’Angelus, davanti ad una piazza San Pietro gremita da più di centomila pellegrini, il Papa ha celebrato la solennità di Maria madre di Dio e la Giornata Mondiale della Pace, lanciata da Paolo VI e giunta alla sua 47ma edizione, augurando un anno pieno di pace che per la Chiesa non ha nulla a che fare con il senso quasi magico dell’inizio di un nuovo ciclo.
Il Pontefice si è rivolto ai fedeli dicendo: “Cari fratelli e sorelle, buongiorno e buon anno! All’inizio del nuovo anno rivolgo a tutti voi gli auguri più cordiali di pace e di ogni bene. Il mio augurio è quello della Chiesa, è quello cristiano! Non è legato al senso un pò magico e un pò fatalistico di un nuovo ciclo che inizia. Noi sappiamo che la storia ha un centro: Gesù Cristo, incarnato, morto e risorto; ha un fine: il Regno di Dio, Regno di pace, di giustizia, di libertà nell’amore; e ha una forza che la muove verso quel fine: lo Spirito Santo. Questo Spirito è la potenza d’amore che ha fecondato il grembo della Vergine Maria; ed è lo stesso che anima i progetti e le opere di tutti i costruttori di pace. In questa Giornata Mondiale della Pace siamo anche chiamati a renderci conto delle violenze e delle ingiustizie presenti in tante parti del mondo e che non possono lasciarci indifferenti e immobili: c’è bisogno dell’impegno di tutti per costruire una società veramente più giusta e solidale. Il tema di questa Giornata è infatti fraternità, fondamento e via per la pace. Sulla scia dei miei Predecessori, a partire da Paolo VI , ho sviluppato il tema in un messaggio, già diffuso e che oggi idealmente consegno a tutti. Alla base c’è la convinzione che siamo tutti figli dell’unico Padre celeste, facciamo parte della stessa famiglia umana e condividiamo un comune destino. Da qui deriva per ciascuno la responsabilità di operare affinché il mondo diventi una comunità di fratelli che si rispettano, si accettano nelle loro diversità e si prendono cura gli uni degli altri”. Poi ha proseguito affidando a Maria “il grido di pace delle popolazioni oppresse dalla guerra e dalla violenza, perché il coraggio del dialogo e della riconciliazione prevalga sulle tentazioni di vendetta, di prepotenza, di corruzione”.
Al termine della preghiera, Bergoglio ha salutato tutti i presenti ribadendo: “A tutti auguro un anno di pace nella grazia del Signore e con la protezione materna di Maria. Buona domenica, buon inizio dell’anno, buon pranzo e arrivederci”.
Ernesto De Benedictis