Sette gli acquedotti coinvolti, «solo 500 le utenze in aree rurali» interessate dall’ordinanza del sindaco Marino, datata 21 febbraio ma pubblicata solo ieri sul sito del Campidoglio, che vieta fino al 31 dicembre di consumare acqua per uso alimentare, igiene personale e ogni altro utilizzo nei Municipi XV e XVI (Malborghetto, Brandosa, Casaccia, Casal di Galeria, Monte Oliviero, Piansaccoccia, Camuccini).
«Una comunicazione tardiva», accusa l’opposizione, pronta a gridare alla sottovalutazione del problema.
L’Assessorato allo Sviluppo delle Periferie, Infrastruttue e Manutenzione Urbana precisa che il divieto di utilizzo di acqua per il consumo umano emesso tramite ordinanza n.36 del 21 febbraio 2014 riguarda un numero molto limitato di utenti dei municipi XIV e XV. Si tratta di circa 500 utenti con allaccio agli acquedotti rurali dell’agenzia regionale ARSIAL.
Una cosa è certa, l’acqua non porta bene a Marino e compagni, prima con l’alluvione e ora la figuraccia con gli acquedotti pieni di arsenico e il silenzio stampa, senza nemmeno un manifesto ad avvertire la cittadinanza.
Fabrizio Santori, consigliere regionale membro della commissione Ambiente, tramite il comitato ‘DifendiAmo Roma’ ha promosso una class action contro Roma Capitale, la Regione Lazio, Arsial, Acea Ato 2 che nel 2004 avevano sottoscritto un protocollo d’intesa per effettuare degli interventi di sistemazione degli acquedotti, ora inquinati dall’arsenico.
di Fabio Galli