Non poteva che emozionare il film del regista turco Ozpetek abilissimo nel suscitare sentimenti forti che, nel film Allacciate le cinture, vanno dal riso al pianto passando anche per un istante di agghiacciante smarrimento, quando presente e passato si “sfiorano” come fossero sullo stesso piano temporale.
«Una turbolenza prima o poi arriva per tutti: non in aereo, ma nella vita» sottolinea Ferzan Ozpetek per la decima volta sul grande schermo con una commedia che arriva a toccare i toni dell’autentico dramma, lasciando però spazio all’ironia.
E’ un film “sulla vita” come lo definisce il regista, ma è anche un film sull’amicizia, la tolleranza, la malattia, la sofferenza, la prospettiva della morte, la solidarietà, ma soprattutto sull’amore, quello vero, quello che supera la fisicità, che è il vero protagonista di questa storia che si svolge a Lecce nell’arco di 13 anni.
Interprete principale l’attrice e modella polacca Kasia Smutniak che ricordiamo per essere stata la compagna di Pietro Taricone che il protagonista maschile, Francesco Arca – ex tronista e Commissario Rex – ricorda parecchio.
Nel cast anche Carolina Crescentini, Filippo Scicchitano, Carla Signoris, Elena Sofia Ricci e una straordinaria Paola Minaccioni nel ruolo tragicomico di malata terminale spontanea e naif.
L’amore che nasce tra i due protagonisti è una passione improvvisa, travolgente e soprattutto proibita. Lei è già fidanzata mentre lui è il nuovo ragazzo della sua migliore amica. Inoltre i due sono uno l’opposto dall’altra, non hanno alcuna affinità. Eppure l’attrazione arriva esplosiva, irrazionale a sconvolgere le loro vite: è una prima turbolenza.
Li ritroviamo 13 anni dopo, sposati tra loro e con due figli. Lei ha realizzato il suo sogno di aprire un locale assieme al suo migliore amico gay. Tutto sembra andare per il meglio ma inaspettatamente ecco l’altra terribile turbolenza: lei scopre di avere il cancro.
La malattia mette a dura prova i sentimenti di tutti. Il sentimento che li unisce però si rafforza e resiste anche alla trasformazione del corpo. Ed è proprio questo che il regista si era riproposto di raccontare.
Se amiamo andare al cinema per divertirci, Ferzan Ozpetek, con questo film, ha scelto decisamente di farci provare suggestioni diverse. Con un consiglio esistenziale: di fronte ai grandi turbamenti della vita “allacciate le cinture”.
Daniela Gabriele