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25 settembre 1980, la morte di John 'Bonzo' Bonham e la fine dei Led Zeppelin

Trentaquattro anni fa moriva, soffocato dal suo vomito, il più grande batterista di tutti i tempi

Alex Pierro by Alex Pierro
25 Settembre 2014
in Senza categoria
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25 settembre 1980, la morte di John 'Bonzo' Bonham e la fine dei Led Zeppelin
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John Henry Bonham, (Redditch, 31 maggio 1948 – Windsor, 25 settembre 1980) è stato, ed considerato tutt’ora, uno dei più grandi batteristi della storia della musica Rock. Il suo modo di suonare ha stravolto completamente il modo di concepire la batteria e le percussioni.
Le evoluzioni strumentali di Bonham, negli album registrati coi Led Zeppelin e nelle sue performance live, sono considerate ancora oggi vere e proprie pietre miliari per stile, potenza e tecnica nel suono della batteria Rock, Hard Rock e Heavy Metal.
Nel 2011, a seguito di un sondaggio condotto tra i lettori, Rolling Stone Magazine lo ha decretato miglior batterista di tutti i tempi, collocandolo al primo posto nella classifica Best Drummers of All.
Risultato identico hanno ottenuto i vari sondaggi che, nel corso degli anni, si sono susseguiti su magazine, fanzine e riviste specializzate del settore (Rocklist, Stylus Magazine e Modern Drummer).
Jimi Hendrix, dopo averlo visto suonare, disse: «Ragazzo, il tuo piede destro è più veloce di quello di un coniglio».
John Bonham nacque il 31 maggio 1948 da Joan e Jack Bonham.
La sua passione per la batteria si manifestò prepotente già all’età di cinque anni.
Iniziò con un piccolo drum-kit fatto di lattine di caffè, imitando i suoi idoli Buddy Rich e Gene Krupa. A 10 anni sua madre gli regalò il suo primo rullante. A 15 anni suo padre gli regalò un drum-kit della Premier Percussion.
Particolare eccezionale è che Bonham non prese mai nessuna lezione di batteria, ma chiedeva consigli ai batteristi più grandi di lui che bazzicavano nella sua città.
La sua curiosità, la voglia di imparare, un impegno e una costanza sullo strumento quasi maniacali e un dono naturale fecero il resto.
Tra il 1962-1963 iniziò a suonare e farsi conoscere in vari gruppetti della sua zona tra cui Blue Star Trio (un gruppo creato con amici di scuola) ed i Gerry Levene & the Avengers. Nel 1964, terminata la scuola, Bonham entrò a far parte di una band semi-professionista chiamata Terry Webb and The Spiders e nello stesso periodo incontrò la sua futura moglie Pat Phillips. Militò anche nei The Nicky James Movement e The Senators (che ebbero anche un discreto successo col singolo She’s a Mod). Fu così che divenne un batterista a tempo pieno. La prima svolta arrivò quando iniziò a suonare con i Crawling King Snakes, con un giovane Robert Plant al microfono. Bonzo e Plant divennero amici e non persero i contatti anche dopo che la band si sciolse, così nel 1968 venne invitato nella nuova band di Plant chiamata Band Of Joy e lui accettò.
Bonham incontrò non poche difficoltà nella sua carriera da batterista perché veniva inevitabilmente ritenuto troppo rumoroso e per un periodo i locali della sua zona giunsero addirittura a non far suonare ‘gruppi che avessero John Bonham alla batteria‘.
Quando la sua ragazza Pat rimase incinta, andò a vivere con lei in una roulotte: nonostante le avesse promesso di lasciare la batteria per cercarsi un impiego, pur iniziando a lavorare e persino smettendo di fumare per arrivare a sbarcare il lunario, continuò comunque a dedicarsi anima e corpo, con caparbietà, al culto delle percussioni e alla personale idea di sound a cui lui ambiva.
«Agli inizi ero interessato alle partiture musicali ed ero abbastanza bravo e veloce nella lettura, ma quando cominciai a suonare con i gruppi feci l’enorme sbaglio di abbandonare lo studio. Credo che sia fantastico essere capaci di scrivere le proprie idee in forma musicale, ma credo anche che nella batteria il feeling sia molto più importante della mera tecnica: è fantastico suonare un triplo paradiddle… ma chi si accorge veramente che lo stai facendo? Se fai troppa attenzione alla tecnica, finisce che inizierai a suonare come ogni altro batterista. Credo che quello che conti veramente sia essere originale. Quando ascolto altri batteristi mi piace poter dire: wow…carina questa cosa, non l’avevo mai sentita prima!! Credo che essere te stesso come batterista sia molto più importante che suonare come chiunque altro».
Nell’ottobre del 1968, i Led Zeppelin registrano in sole trenta ore il loro primo album, dal titolo omonimo. È l’inizio, per Bonham & Co., della scalata verso il successo mondiale.
È anche però l’inizio dei suoi famosi eccessi. All’inizio della carriera John era talmente mansueto da venire soprannominato ‘Bonzo‘, come il cane di un cartone animato; il lavoro con gli Zeppelin lo costrinse a vivere lontano dalla famiglia, che amava profondamente, e questo provocò in lui un vero shock. In breve Bonham sviluppò a dismisura la sua già intensa dedizione agli alcolici, con risvolti a cavallo tra tragico e comico: i roadies e gli stessi membri del gruppo raccontano che una volta, ubriaco, il batterista era preda di violenti cambiamenti di personalità al punto da guadagnarsi il soprannome di The Beast (La Bestia).
Bonham non era solito rendersi protagonista di particolari danni quando andava da solo per locali dopo i concerti: semplicemente si sedeva a bere. I problemi cominciavano quando veniva seguito dalla banda dei roadies o accompagnato dal famigerato Richard Cole, tour manager e factotum dei Led Zeppelin: le serate si concludevano inevitabilmente con risse, orge, alberghi devastati, locali puntualmente sfasciati e depravazioni di ogni genere.
Il 25 settembre del 1980, nel periodo in cui i Led Zeppelin stavano progettando il ritorno sulla scena, si recò, più ubriaco del solito, nella villa di Jimmy Page a Windsor per le prove, durante le quali continuò a bere. Essendo troppo alterato per continuare a suonare, venne trasportato in una stanza e lasciato là a dormire. Benji LeFevre (che aveva rimpiazzato Richard Cole come manager del tour dei Led Zeppelin) e John Paul Jones lo ritrovarono morto la mattina successiva, soffocato dal suo stesso vomito.
Bonham aveva solo 32 anni.
Di fatto, alla morte di John Bonham, coincise anche lo scioglimento di una delle band più famose di tutti i tempi.
I Led Zeppelin, Jimmy Page in primis, decisero che senza di lui non potevano andare avanti. Il 4 dicembre 1980 il gruppo diramò la notizia del suo definitivo scioglimento mediante il seguente comunicato stampa:
«Desideriamo rendere noto che la perdita del nostro caro amico e il profondo senso di rispetto che nutriamo verso la sua famiglia ci hanno portato a decidere — in piena armonia tra noi e il nostro manager — che non possiamo più continuare come eravamo.»
Dalla metà degli anni ottanta il gruppo si è ritrovato in alcune rare occasioni: le circostanze hanno riguardato ragioni di beneficenza (come il Live Aid del 1985) con Phil Collins alla batteria, o di celebrazione (come per il quarantennale dalla fondazione della Atlantic Records) o per l’introduzione dei Led Zeppelin nella Rock and Roll Hall of Fame, stavolta con Jason, il figlio di Bonham, alla batteria.
John Bonham riposa nel cimitero della chiesa di Saint Michael, a Rushock.
R.I.P John ‘Bonzo’ Bonham…
 
ALEX PIERRO
 
 
ALEX PIERRO

Alex Pierro

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