Crollo psicologico, approccio sbagliato o limiti tecnici? Difficile al momento individuare quale sia il problema che attanaglia la Roma. Probabilmente c’è del vero in tutte e tre le considerazioni. La gara con il Bayern Monaco ha minato le certezze della rosa giallorossa apparsa insicura e poco concreta nelle uscite successive. Una Roma che non è più riuscita a tornare la stessa. Persa l’euforia e l’entusiasmo la squadra di Garcia non è più apparsa in grado di proporre quel calcio spumeggiante che tanto aveva fatto innamorare tifosi e amanti del bel gioco. Dopo la sciagurata notte dell’Olimpico contro gli uomini di Guardiola infatti, la squadra giallorossa è sempre scesa in campo con circospezione: mostrando timore di subire reti soprattutto nei minuti iniziali. Probabilmente un contraccolpo psicologico dopo un risultato di quel genere era inevitabile. Ma forse non è l’unico problema che spiega la crisi attuale della Roma di Garcia.
C’è infatti un dato numerico che dimostra come la Roma nelle ultime gare abbia sbagliato l’approccio iniziale andando in svantaggio nei primissimi minuti di gioco. E sempre nelle partite che contano. E’ successo con il Manchester City con il gol di Aguero al minuto 4; il copione si è ripetuto con il Bayern Monaco quando al minuto 9 è arrivato il gol di Robben; per poi arrivare alla gara col Napoli quando Higuain ha colpito al minuto 3. Con la Juventus il primo gol è stato incassato alla metà della prima frazione di gioco ma anche in quel caso l’approccio iniziale alla gara non era stato dei migliori. Nel match col City, la Roma seppe reagire con carattere all’iniziale ceffone, andando a prendere le redini del gioco e portando via dall’Etihad Stadium un pareggio importantissimo, probabilmente sfruttando l’entusiasmo e la scia di successi che si portava dietro. Dopo la gara col Bayern invece, la Roma è apparsa incapace di reagire. Il primo gol del Napoli ha letteralmente immobilizzato la squadra giallorossa (più nella testa che nelle gambe) che ha rischiato di subire un’altra imbarcata. 2 a 0 è probabilmente un risultato che va stretto al Napoli di Benitez viste le tante occasioni create.
Altro elemento che ci porta a riflettere sullo stato attuale di questa squadra è quello che fa riferimento ai limiti tecnici che alcuni elementi della rosa hanno palesato nelle ultime uscite stagionali. Il problema terzini sembra essere il grattacapo principale con cui il tecnico francese è chiamato costantemente a fare i conti. L’operazione Cole si auspicava desse gli stessi risultati di quella ben riuscita con Maicon, ma il terzino inglese, scaricato dal Chelsea, non ha mai convinto pienamente. Non è dato sapere se i suoi siano solo problemi di adattamento, al momento quel che è certo, è che non offre le dovute garanzie sull’out di sinistra. Balzaretti è ancora fermo ai box, mentre Urby Emanuelson sembrerebbe non godere troppo della fiducia di Garcia che ha preferito lasciarlo fuori dalla lista Champions e inserirlo in quella dei “desaparecidos”: la sua prima e unica presenza è quella che risale al 21 Settembre nella vittoria interna contro il Cagliari di Zeman. Per quanto riguarda i due terzini ellenici, Cholevas e Torosidis, potrebbero essere delle valide alternative, anche se al momento le loro prestazioni sono al di sotto della sufficienza.
Nelle ultime sei gare giocate, la squadra giallorossa ha collezionato due sole vittorie (Chievo e Cesena) un pareggio (Sampdoria) e tre sconfitte (Juventus, Bayern Monaco, Napoli) realizzando la serie di risultati più negativa della gestione Garcia. La Roma è ferita nell’orgoglio. Nella dignità. Quel 7 a 1 contro i bavaresi ancora porta le sue scorie e rischia di andare a compromettere il cammino in campionato, obiettivo più concreto e alla portata della squadra capitolina. E’ urgente ritrovare serenità. E’ necessario cercare equilibrio tattico e mentale. La gara di ritorno con il Bayern Monaco capita forse nel momento più sbagliato della stagione. Ma è proprio nei momenti di difficoltà che deve venire fuori la forza di una squadra. Il suo carattere. La sua determinazione. La voglia di arrivare in alto. Potrebbe essere un’occasione di rilancio per la Roma, per ritrovare il morale e la convinzione perduta. E’ il momento di rialzare la testa. Adesso o mai più.
Michela Cuppini