Era malato da tempo il grande Joe, di un carcinoma ai polmoni per il quale era in cura da tempo e che non gli ha dato scampo.
Una lunga carriera la sua, iniziata all’età di quindici anni con varie band, ma è con la sua versione di With a Little Help from My Friends, una cover dei Beatles presa dall’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (Capitol Records, 1967) e con Jimmy Page alla chitarra solista, che raggiunge il primo posto nelle classifiche inglesi per una settimana nel novembre 1968.
Il grande successo e la sua consacrazione arriveranno al festival di Woodstock nel 1969 con la sua interpretazione del brano Delta Lady di Leon Russell .
Le sue interpretazioni sono state spesso prese in giro, per via delle sue movenze, da John Belushi nei suoi spettacoli: al Saturday Night Live ci fu anche un duetto improvvisato tra di loro, in una puntata in cui Cocker era ospite.
Seguirà un periodo buio per la sua carriera e per la sua vita, all’inizio degli anni settanta, per una serie di problemi soprattutto legati all’abuso di alcool.
Cocker ritorna però prepotentemente a scalare le classifiche nella seconda metà degli anni ottanta, con la sua versione di You Can Leave Your Hat On, scritta da Randy Newman, per il film 9 settimane e mezzo.
Tra i primi a commentare la sua scomparsa un addolorato Eric Clapton a cui si aggiunge la voce di Zucchero: «Joe era mio fratello di sangue, di anima e di cuore».
Joe Cocker si è spento ieri nel suo ranch a Crawford, in Colorado. A dare l’annuncio è stato il sito internet della Bbc avvertito dal suo agente, Barrie Marshall, al suo fianco da trent’anni: «Era semplicemente unico, sarà impossibile riempire il vuoto che lascia nei nostri cuori».
R.I.P BIG LION
ALEX PIERRO