Ogni genitore si preoccupa della salute dei propri figli, ma spesso non si pensa al cuore perché si ritiene che le patologie ad esso legate riguarderanno l’età adulta. E invece non sono poi così rare le malattie insidiose, proprio perché nascoste, che riguardano questo organo vitale.
Il Prof. Massimo Santini, Direttore del Centro Studi Regionale per la Diagnosi e la Cura delle Aritmie Cardiache e fondatore della Onlus Il Cuore di Roma ha organizzato lo scorso anno la campagna “CUORE SANO”, IL PRIMO SCREENING CARDIOLOGICO DEDICATO AI GIOVANI.
Grazie a questa iniziativa è stato possibile raccogliere dati elettrocardiografici e clinici ad oltre 25.000 studenti del Lazio di età compresa tra i 13 e i 19 anni che saranno presentati a Roma, in occasione del convegno Cuore Sano, che si terrà il 27 gennaio prossimo alle ore 11.00 presso la sala della Piccola Protomoteca del Campidoglio.
La campagna, completamente gratuita, è stata realizzata con lo scopo di evidenziare anomalie che colpiscono il cuore, ed in particolare a scoprire malattie genetiche aritmogene, che sono poi quelle che possono portare a quei casi di morte improvvisa che qualche volta leggiamo sui giornali e che ci colpiscono proprio perché riguardano persone molto giovani, spesso anche sportivi.
I dati ottenuti da questa ricerca, realizzata in una popolazione così vasta e in un’area geografica limitata, sono i primi e gli unici dati disponibili sul problema, anche se si prende in considerazione il panorama della letteratura nazionale ed europea.
Dai risultati è emerso con chiarezza che una certa percentuale di giovani presenta alterazioni elettrocardiografiche congenite suggestive per malattie genetiche potenzialmente causa di aritmie cardiache maligne. Inoltre molti giovani presentano fattori di rischio cardiovascolare che li rendono potenziali candidati, tra 15-20 anni, a patologie cardiache invalidanti.
E i dati dello studio parlano chiaro: il 27% DEI RAGAZZI ESAMINATI PRESENTA ALMENO UN’ANOMALIA NELL’ ECG, mentre ben 14.577 (IL 57%) SONO PORTATORI DI FATTORI DI RISCHIO COME FAMILIARITA’, OBESITA’, FUMO E PRESENTANO GIA’ ANOMALIE PER LE QUALI DEVONO ESSERE TENUTI SOTTO CONTROLLO.
E’ stupefacente poi che, da una recente ricerca realizzata a Roma, sia emerso che quasi il 60% dei bambini fra i 3 e i 10 anni non avesse mai effettuato in precedenza alcun esame ECG, nonostante l’indagine stessa avesse rilevato una presenza di anomalie del ritmo (maggiori e minori) in circa il 6% di loro.
Un semplice elettocardiogramma, unitamente alla banale misura della pressione arteriosa, del peso corporeo e della circonferenza addominale costituiscono di fatto lo screening preliminare di soggetti giovani a potenziale rischio cardiovascolare e sono la base per un successivo programma educazionale volto all’abbattimento dei fattori di rischio. Alberto Zei