Domani 13 aprile 2015 apre al pubblico – nell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia , la mostra “Il Vetro finlandese nella Collezione Bischofberger” con la curatela di Kaisa Koivisto del Finnish Glass Museum of Riihimäki e di Pekka Korvenmaa, professore alla Aalto University School of Arts, Design and Architecture (Finlandia). La mostra propone 322 opere in vetro provenienti dalla Collezione Bischofberger, in Svizzera e vuole mettere il pubblico a contatto coi capolavori dei più grandi protagonisti del design finlandese del Novecento: Aino e Alvar Aalto, Arttu Brummer, Kaj Franck, Göran Hongell, Gunnel Nyman, Timo Sarpaneva, Oiva Toikka e Tapio Wirkkala; capolavori , oggetti rarissimi e spesso unici, raccolti con passione da Christina e Bruno Bischofberger. Come dichiarato dai curatori: «Il principale criterio di selezione adottato nella Collezione è stato la qualità estetica delle opere che la compongono. In maggior parte, opere in vetro che hanno avuto un riconoscimento internazionale e che, per questo, hanno reso la Finlandia famosa nel mondo».
Già agli inizi degli anni Venti, alcuni tra i maggiori designer del Paese, cominciano a utilizzare il vetro per creare vere e proprie opere d’arte, e nel 1932 cinque tra i più importanti designer finlandesi degli anni Trenta,quali i coniugi Aalto, Arttu Brummer, Göran Hongell e Gunnel Nyman, realizzano per la prima volta oggetti in vetro, e così il vetro finlandese comincia ad essere conosciuto nel mondo e le produzioni di questi artisti saranno esposte in numerose fiere, tra le quali l’Esposizione Internazionale Arts et Techniques dans la Vie moderne a Parigi nel 1937 e le Triennali di Milano del 1933 e del 1936, annoverate tra le prime mostre a esibire il vetro di provenienza nord-europea. Nei primi anni Cinquanta, il design finlandese conosce però quella che verrà definita “l’età dell’oro” del vetro finlandese, anche grazie alla crescita industriale del Paese, con la produzione e diffusione di oggetti per la vita di tutti i giorni. Come hanno affermato i curatori della mostra : « intorno agli anni Cinquanta, il vetro finlandese comincia a essere apprezzato a livello internazionale per l’altissima qualità della lavorazione manifatturiera, che da un lato ne assicura l’alto valore artistico, dall’altro valorizza la produzione industriale e dunque anche il suo successo commerciale».
Vengono realizzati per la prima volta oggetti in vetro con forme curvilinee , spesso ispirate alla natura incontaminata della Finlandia. Accanto a designer di fama internazionale come Alvar Aalto, si affermano altri personaggi tra i quali: Kaj Franck, Gunnel Nyman, Timo Sarpaneva e Tapio Wirkkala, considerato quest’ultimo uno dei simboli del successo internazionale del design finlandese del dopoguerra. Esportato da questo momento in poi in tutto il mondo, il design finlandese raggiunse anche gli Stati Uniti d’America.
Il successo mondiale del design scandinavo fu dovuto sancito anche grazie dall’attenzione della stampa internazionale, spicca tra i tanti, la figura dell’architetto italiano Giò Ponti, fondatore della rivista Domus, che da sempre s’impegnò nella promozione del vetro finlandese. Il design italiano e quello finlandese, legati da un medesimo ideale di funzionalità ed estetica, contribuirono a far nascere numerose collaborazioni tra aziende italiane e designer finlandesi, come testimonia il caso fortunato della vetreria Venini con gli artisti Tapio Wirkkala e Timo Sarpaneva.
Particolamente importanti per la Finlandia furono anche la Nordic Applied Art Exhibition di Stoccolma del 1946, le Triennali di Milano del 1951, 1954 e 1957 e la Helsingborg Exhibition del 1955 ( H55) di cui lo stesso Timo Sarpaneva progettò gli spazi espositivi; la Finlandia si contraddistinse per il significativo numero di premi e riconoscimenti ricevuti tra il 1951, il 1954 e il 1957, decretando il valore aggiunto della collaborazione nordica.
Negli anni Sessanta e Settanta i vetri si colorano e assumono forme sofisticate, e dalle sapienti mani di Oiva Toikka nascono gli uccelli in vetro che diventeranno un marchio iconico della maison Iittala. Per citare Iittala : «We don’t just create beautiful objects. We believe in timeless design that will never be thrown away – Non creiamo semplicemente dei begli oggetti. Crediamo in un design senza tempo che rimarrà per sempre».
In una ricca documentazione dei diversi periodi storici, le opere selezionate per la mostra “Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger” conducono il visitatore attraverso un elegante percorso espositivo che passa dai cristalli alle sfumature di colore dei primi anni Trenta, fino alle più sgargianti e a volte “psichedeliche” produzioni degli anni Settanta. Da segnalare le creazioni dello scultore e designer Tapio Wirkkala, in particolare la grande ciotola Ultima Thule, simile a un blocco di ghiaccio, dalle superfici “gocciolanti”, capace di innescare un gioco di trasparenze e riflessi al limite dell’astrazione, e la bottiglia creata per Vodka Finlandia, che resta uno dei suoi pezzi più riusciti e celebri nel mondo. In occasione della mostra veneziana è stato pubblicato a cura di K.Koivisto e P.Korvenmaa un volume di 416 pagine sia in lingua italiana che inglese, edito da Skira Editore. La mostra “Il vetro finlandese nella Collezione Bischofberger” resterà aperta dal 13 aprile al 2 agosto 2015 .
Per ulteriori informazioni: tel: +39 041 522 9138 ; www.cini.it, www.lestanzedelvetro.it
di Daniela Paties Montagner