Il prossimo 3 febbraio a Palazzo Reale si inaugura “Il simbolismo.0”, una grande mostra che propone il confronto di circa 150 opere tra dipinti, sculture ed oggetti d’arte decorativa provenienti da importanti musei italiani ed europei, oltre che da collezioni private. Curata da Michel Draughet, Fernando Mazzocca e Claudia Zevi l’esposizione si inserisce nel contesto di un programma che Palazzo Reale di Milano omaggia all’arte di fine ‘800 ed inizi ‘900 alla quale è già stata dedicata la mostra : “Alfons Mucha e le atmosfere art nouveau”, con chiusura il 20 marzo. La grande esposizione sul Simbolismo è stata promossa dal Comune di Milano-Cultura e prodotta da 24ORE Cultura- Gruppo 24ORE e Athemisia Group come rappresentazione di questo importante movimento culturale che si è manifestato in Europa, sviluppandosi inizialmente in Francia nel XIX secolo sia nella letteratura, nelle arti figurative e di riflesso nella musica, ed ancor prima con la pubblicazione del Manifesto del Simbolismo del poeta Jean Moréas il 18 settembre 1886. Da li è passato in Inghilterra, dal Belgio all’area nordica, dall’Austria all’Italia, dando grande importanza ai miti e alle tematiche che “coincidevano con i grandi valori universali della vita e della morte, dell’amore e del peccato, alla costante ricerca dei misteri della natura e dell’umana esistenza”.
Il Percorso espositivo della mostra “Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Epoque alla Grande Guerra”, si articola in 18 sezioni tematiche evocando le atmosfere oniriche che i diversi artisti desideravano raggiungere. Elemento fondamentale di questo movimento è che sotto la realtà se ne nasconde un’altra più profonda, intimistica e misteriosa, che solo il poeta attraverso la sua intuizione può raggiungere o percepire. Ne consegue una profonda sfiducia verso la scienza, perché incapace di penetrare l’animo umano e di spiegare i desideri dell’inconscio e i sogni.
Nelle varie sezioni si passa da Fernand Khnopff , alle ardite invenzioni iconografiche di Klinger, alle rappresentazioni demoniache di Odillon Redon e Alfred Kubin , ed a quelle dei miti di Gustave Moreau, all’arte cupa e decadente di Musil al vitalismo di Hodler, ma anche le suggestioni dei Nabis, le varie interpretazioni dell’amore di Giovanni Segantini e la magia della decorazione di Galileo Chini. In mostra sono esposte anche numerose opere presentate durante le varie Biennali d’Arte di Venezia dai protagonisti del Simbolismo Europeo, come von Stuck, Hodler, Klimt, che hanno dialogato e si sono messi a confronto con gli artisti italiani.; tra questi spicca Giulio Sartorio ( Roma 1860- 1932) che su proposta dell’allora Segretario Generale della Biennale di Venezia, realizzò in soli 9 mesi una grande ciclo decorativo dal titolo “ Poema della Vita Umana” per il Salone centrale dell’Esposizione Internazionale del 1907, dove – nelle 4 scene principali, l’autore raffigura: la Luce, Le Tenebre, L’Amore, La Morte ,alternati a dieci teleri verticali dove erano rappresentate la Grazie e l’Arte sorrette dall’energia virile, proponendo un’immagine drammatica della vita, a partire dalla nascita sino alla morte. Le quattordici scene, installate per la cerimonia di apertura della Biennale di Venezia del 1907, rimasero in loco anche quella successiva del 1909. Durante la Biennale del 1907 venne allestita la famosa “Sala dell’Arte del Sogno” che ha rappresentato la consacrazione ufficiale del Simbolismo. La mostra “ Il Simbolismo. Arte in Europa dalla Belle Epoque alla Grande Guerra” si chiude immergendo lo spettatore nell’atmosfera fantastica delle “Mille e una notte”, il ciclo decorativo realizzato dall’artista muranese (1878-1905) Vittorio Zecchin alla vigilia della Grande Guerra. La mostra sul simbolismo a Palazzo Reale, Milano resterà aperta al pubblico sino al 5 giugno 2016.
Per informazioni e prenotazioni: tel +39 02 54914
di Daniela Paties Montagner