Il rischio retrocessione è sempre più concreto. L’ultimo pareggio con la Virtus Entella ha evidenziato limiti preoccupanti. E alla Salernitana, per raggiungere la salvezza, non resta che affidarsi alla… preghiera. Dev’essere questo quanto passato per la testa del presidente Claudio Lotito quando ha deciso di scomodare un amico prete romano per far benedire il centro sportivo granata, lo spogliatoio e la squadra affetta da un male incurabile. Quantomeno non da persone comuni. Perché se le terapie del dottor. Menichini non funzionano (nelle ultime 17 partite: 3 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte), e se la dirigenza è sotto assedio per le proteste della tifoseria, allora c’è davvero bisogno di un aiuto divino. Per questo subito dopo l’ultimo deludente risultato (2-2 con la Virtus Entella), nella giornata di ieri nel centro sportivo salernitano è andato in scena un veloce “urbi et orbi” per dirla alla Lotito: perché quando le cose non girano per il verso giusto e non sai più a quale Santo appellarti non resta che invocare “La mano de Dios”.
NEL 2013 A FORMELLO – Ma non è la prima volta che Claudio Lotito decide di chiedere aiuto a qualcuno di più…autorevole. E’ il novembre 2013, la Roma al primo anno di Garcia è al primo posto in classifica e secondo il presidente biancoceleste vola grazie ai misteriosi aiuti di “quattro maghi”. La sua Lazio fatica a carburare e ha già un ritardo di 16 punti dalla vetta occupata dai cugini. Così prima della trasferta di Parma, Lotito decide di portare un sacerdote a Formello per far benedire la squadra e il centro sportivo. “Ma quali maghi e maghetti – dichiarerà il patron laziale -. Io sono devoto di Santa Romana Chiesa: agli esoterismi non credo”. La trovata del presidente biancoceleste però non portò i frutti sperati: la sua Lazio chiuse il campionato al nono posto con 46 punti di distacco dalla Juventus capolista e 29 dalla Roma seconda. Chissà magari stavolta le cose per la Salernitana andranno diversamente…
Michela Cuppini