Cosa c’è di meglio di una serata tra piatti homemade e birra artigianale? Per brindare a questo connubio perfetto, nasce We Beer, l’appuntamento mensile con i birrifici italiani ideato da We Food. Stasera dalle ore 19, i sapori intensi di We Food si fondono con le note avvolgenti del birrificio pugliese Ebers.
Blanche Ebers, Hopsfall Ebers e American Pale Ale Ebers sono le 3 birre artigianali che caratterizzeranno la serata con il loro gusto intenso e il sapore inconfondibile che ricorda i profumi della Puglia, terra di origine del birrificio Ebers Beers. Lo Chef ha inoltre ideato degli abbinamenti gustosi e prelibati per allietare il palato e la papille gustative con sapori ammalianti che conquistano cuore e mente.
Il birrificio Ebers Beer foggiano vanta una sala cottura a due tini, con potenzialità di 12 ettolitri e una produzione che interessa tre stili birrari internazionali con digressioni sul tema legate anche all’utilizzo di materie prime “locali” come i malti derivanti dall’orzo coltivato presso le proprie aziende agricole, grano duro Senatore Cappelli, scorze d’arancia I.G.P. del Gargano.
Blanche Ebers: birra ad alta fermentazione di ispirazione belga, di colore giallo paglierino, velata, con una schiuma bianca, cremosa e persistente. L’aroma è caratterizzato da un fresco bouquet speziato e agrumato, di coriandolo e scorza d’arancia.
Hopsfall Ebers: birra ad alta fermentazione, ispirata alle “Cascadian Dark Ale” americane. Colore bruno intenso e schiuma abbondante, cremosa e persistente. Dal corpo medio, vellutato e leggermente frizzante emergono note tostate e sentori di liquirizia a cui segue un finale secco ed un persistente ed avvolgente retrogusto amaro.
American Pale Ale Ebers: birra ad alta fermentazione, ispirata alla “renaissance” birraria americana. Di colore ambrato, leggermente opalescente, presenta una schiuma cremosa e persistente. Alla leggera dolcezza del malto iniziale segue un finale secco ed aromatico, con un persistente ed avvolgente retrogusto amaro.
Per info e prenotazioni 064403324
Articolo di Alberto Fuschi