“L`accordo Cig per salvare le aziende e garantire stipendi ai lavoratori del Lazio nasce già zoppo. Fdi giudica sbagliata la scelta di anteporre gli interessi dei sindacati alla sopravvivenza delle piccole imprese, dei laboratori artigiani e dei loro lavoratori che condanna a ritardi insostenibili della erogazione delle risorse”. Così in un comunicato Giancarlo Righini, consigliere regionale del Lazio di Fratelli d`Italia. “Zingaretti e soci non hanno compreso che, l`eccezionalità di un provvedimento del genere, richiede misure agili, snelle e di facile applicazione, estese al maggior numero di lavoratori, per consentire in tempi brevi il pagamento puntuale degli stipendi e scongiurare il fallimento delle aziende. Ma già da una prima lettura del testo si evince che la Regione concede ai Sindacati una preventiva contrattazione prima di far accedere l`azienda alla cassa integrazione. Come se in piena crisi Coronavirus, ci fossero margini di qualsivoglia trattativa” afferma ancora Righini. “Un accordo impregnato da una visione “Ottocentesca“ con disposizioni, tipo quella che impone alle imprese con più di cinque lavoratori di motivare la richiesta di ammortizzatore sociale, richiesta ridicola data l`emergenza in corso, che rallenta di molto i tempi dell`erogazione – aggiunge – L`assessore Di Berardino farebbe meglio a stracciare questo accordo, che esclude il 70% delle imprese artigiane, che ha ben poco di sociale e sa molto di logiche di spartizione di potere sul campo del mondo del lavoro. In ogni caso questo accordo avrà vita breve se, come denunciano gli esperti, è concreto il rischio che possa essere impugnato, alla luce dell`articolo 22 del decreto Cura Italia, che non comprende i datori di lavoro che hanno meno di cinque dipendenti da qualsivoglia accordo sindacale, che invece la Regione ha reinserito chiedendo per giunta di motivare la richiesta dell`ammortizzatore sociale: una follia” conclude il consigliere regionale del Lazio di Fratelli d`Italia.