L’assegno di maternità dei Comuni 2020 è un’agevolazione a carico dell’amministrazione comunale di residenza destinato alle mamme disoccupate e casalinghe che NON lavorano. Si tratta di un assegno alternativo rispetto alla classica maternità garantita dall’Inps alle madri lavoratrici o precarie.
L’ Assegno di maternità Comuni spetta a tutte quelle mamme disoccupate e casalinghe che non lavorano o che non possono far valere i mesi di contribuzione che l’INPS versa per la maternità (almeno 3 mesi di contributi negli ultimi 18 mesi sia che abbiano partorito, adottato o ricevuto in affidamento preadottivo un bambino). Questo sostegno spetta per ogni figlio. Quindi, in presenza di un parto gemellare, di adozione o affidamento di più minori, l’importo è moltiplicato per il numero dei figli. Devono possedere il requisito di cittadinanza, ossia essere:
cittadine italiane;
cittadine della comunità europea residenti in Italia;
extracomunitarie con regolare carta di soggiorno e permesso di lungo periodo, residenti nel nostro territorio.
Anche se tale prestazione viene pagata da Inps, la domanda per accedere al beneficio deve essere presentata nel Comune di residenza, entro 6 mesi dalla nascita di un figlio. Vale lo stesso periodo di 6 mesi per un bambino entrato in famiglia ( adottato o in affido).
IMPORTANTE: Non è tutto, infatti tale contributo spetta ai nuclei familiare con un ISEE pari o inferiore a 17.330,01 euro per l’anno 2019. Per l’anno 2020 si attende una nuova circolare Inps.
Assegno maternità Comuni Inps: come presentare la domanda, i documenti
Se sei mamma e possiedi i requisiti fin qui elencati, puoi rivolgerti al tuo Comune di residenza e presentare la domanda per ricevere questo aiuto economico. Per effettuare la domanda, i documenti necessari da allegare sono i seguenti:
la dichiarazione sostitutiva unica, che certifichi i redditi del nucleo familiare nell’anno precedente rispetto a quello della domanda.
L’autocertificazione di cittadinanza e in cui si dichiara di non percepire la maternità Inps.
Per le cittadine non comunitarie, la carta di soggiorno.
Assegno maternità Comuni Inps: importo
Questo assegno ha un importo di 346,39 euro per cinque (5) mensilità, quindi il suo importo totale è di 1.731,95 euro, come stabilito dall’Inps. Si tratta di una somma che ha avuto una rivalutazione nel 2019, rispetto all’anno precedente.
L’assegno viene pagato dall’Inps, dopo che il Comune ha trasmesso tutti i dati della madre necessari per l’operazione (incluso l’IBAN inserito nella domanda). Solitamente tale operazione avviene in via telematica all’Inps. E dunque, una volta accettata la domanda, si riceverà l’importo stabilito. L’importo Assegno maternità Comuni Inps viene rivalutato ogni anno in base all’adeguamento Istat.
Come già detto non è ancora chiaro se resterà uguale nel 2020 o se ci sarà un ulteriore incremento. Per l’anno 2020 si attende una nuova circolare Inps e noi saremo pronti a darti tutte le informazioni appena disponibili.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le politiche della famiglia – ha pubblicato il relativo Comunicato in Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 2020 che afferma per l’assegno di maternità, un piccolo incremento mensile da 346,39 Euro a 348,12 Euro. Un aggiornamento degli importi legato alla variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). L’ assegno, come riportato, ammonta a 348,12 euro mensili per l’anno 2020, vale a dire 1.740,60 euro annuali, concesso per cinque (5) mensilità.
Se il valore del tuo ISEE2020 non oltrepassa 17.416,66 euro, puoi farne richiesta; sempre che tu possieda il requisito di cittadinanza, ossia essere:
cittadine italiane;
cittadine della comunità europea residenti in Italia;
extracomunitarie con regolare carta di soggiorno e permesso di lungo periodo, residenti nel nostro territorio.
Anche se tale prestazione viene pagata da Inps, la domanda per accedere al beneficio deve essere presentata nel Comune di residenza, entro 6 mesi dalla nascita di un figlio. Vale lo stesso periodo di 6 mesi per un bambino entrato in famiglia (adottato o in affido)