L’attrice, modella e regista Giulia Lupetti è oggi la protagonista del nostro spazio riservato alle interviste esclusive. Classe 1988 la bellissima e talentuosa Giulia ha recentemente ottenuto un ruolo nel film “Top Gun: Maverick” accanto all’attore Tom Cruise. Ha successivamente vestito i panni di Zelda nel cast internazionale di “Riddle of dzoom”, la prima webseries interamente pensata per Instagram. Abbiamo raggiunto telefonicamente Giulia per una piacevole intervista. Buona lettura!
La drammatica situazione pandemica che ha visto il mondo intero coinvolto cosa ha lasciato nel tuo cuore?
«Ciao a tutti, grazie mille Patrizia per questa possibilità di parlare con voi. Decisamente è stato un anno veramente speciale in tantissimi modi per ognuno di noi. Purtroppo non è stato un periodo facile, questo lo dobbiamo ammettere, ci siamo trovati a gestire situazioni che non erano previste ma soprattutto abbiamo dovuto affrontare le nostre paure. Per me è stato un anno di grande crescita. Io in primis, ho subìto una grande perdita e mi sono ritrovata spiazzata e impaurita. Credo però che proprio tutti i momenti più duri siano quelli a formarci di più e che se riusciamo a coglierne il meglio».
In questo momento sei a Los Angeles quali pensi sia il futuro dell’arte e dello spettacolo a livello internazionale?
«Credo che come genere umano, riusciamo sempre a migliorare, ad evolverci. É soprattutto nelle situazioni più complesse che siamo resilienti e utilizziamo quelle avversità a nostro favore. Dunque, spero che la pandemia porti ancora più coesione a livello internazionale nel mio settore e possa aiutare le produzioni a espandersi e trovare nuovi modi per continuare e dare la possibilità agli artisti, talenti, registi, di espandersi e co-creare insieme».
Quale messaggio vuoi lanciare al tuo pubblico attraverso la realizzazione dei progetti a cui dai forma?
«Io voglio divertire il mio pubblico. Voglio donarmi e trasmettere quello che la vita mi ha insegnato. Penso che tramite l’intrattenimento, se fatto bene, si può ricevere molto, si può istruire, conoscere ed espandere».
Il tuo percorso artistico ti ha regalato molte soddisfazioni quanto è importante la formazione oltre che il talento?
«La formazione è assolutamente importante, altresì credo sia veramente importante la formazione sul campo, l’esperienza. Quella sul campo è la formazione più efficace che si può avere. Certamente con questo non voglio screditare il lavoro delle accademie o delle scuole. Penso che dopo una giusta formazione sia necessario buttarsi sulla esperienza e vivere il set, perché è lì dove impari veramente questo mestiere».
Proprio in questi giorni è stata distribuita la versione italiana, sull’importante piattaforma Chili, del film Mission Possible che ti ha visto recitare accanto a James Duval, John Savage, Bret Roberts e l’attore italiano Vincenzo Bocciarelli con la produzione di movieon. Come ti sei trovata a interpretare il ruolo di Claudia con i tuoi compagni di avventura?
«Mission Possible, mi ha regalato tantissime gioie, non solo perché ero con degli attori con i quali sognavo di lavorare da sempre, ma anche perchè ho avuto la possibilità di lavorare con gli animali che sono la mia più grande passione. Insieme alla recitazione ha reso il tutto ancora più magico. Quel set è stato uno spasso. Recitare al fianco di grandi attori del cinema è stata un’esperienza molto costruttiva dalla quale sono nate profonde amicizie che rimangono per la vita e di questo sono grata».
Che esperienza è stata quella sul set con Tom Cruise?
«Un altro sogno che è diventato realtà. La pura felicità. Tutto sembrava così normale anche averlo accanto. Ogni attimo era una lezione di vita, ogni minuto apprendevo di più. Amo poter imparare e mi emoziona farlo con persone che stimo. Ha rappresentato uno dei set più importanti per tanti motivi. Quello che mi è rimasto dentro è ancora più eterno del film in sé».
Il prossimo 14 marzo sarai ospite del TalkShow SunrisePop. Pensi che le realtà in streaming siano utili anche per dare voce agli artisti che in questo momento sono i più penalizzati?
«Assolutamente si. Sono sono molto felice di partecipare perché mi dà la possibilità di connettermi ancora con più persone. Io amo conoscere, amo farmi conoscere e dunque spero che ci siano ancora più occasioni di questo tipo per gli artisti, per espanderci e per essere una comunità globale unita e pronta a collaborare insieme senza limiti di spazio. Abbiamo dimostrato che un virus non può fermare le nostre passioni, non può fermarci dal fare quel che amiamo, non può fermare la vita».
Patrizia Faiello