Ci sono storie delle quali i bambini non si stancano mai di sentirle raccontare e sono quelle che giungono nel loro mondo interiore nel momento desiderato, quelle che identificano le loro paure, le loro emozioni e specialmente quelle storie che rispondono alle loro domande.
Incanto di Gianluca Serratore
Quanto qui sopra scritto è una delle tante problematiche risolte da Gianluca Serratore durante la collaborazione per la realizzazione del cortometraggio “Raccontami una favola”.
Gianluca Serratore, cantautore, fumettista
Anche “La via degli specchi” di Gianluca Serratore, Pathos Edizioni, è una storia, un racconto di un viaggio che scruta la psicologia del profondo. L’autore è un seguace delle teorie di Karl Gustav Jung, e pone la sua attenzione nell’interpretazione del proprio comportamento e nello specifico dell’esistenza.
fumetto di Gianluca Serratore
Di filosofia, di religione e di misticismo sono intrise le pagine de “La via degli specchi” e non a caso il protagonista ha come nome Amarillo; e nel mito greco altro non è che il sacrificio di sangue della ninfa Amaryllis: il protagonista riflesso in uno dei tanti specchi.
“La via degli specchi” di Gianluca Serratore si può considerare un libro-guida per una equilibrata esistenza.
Copertina a cura di Gianluca Serratore per la casa editrice Rupe Mutevole
È un cammino attraverso il mondo osservato da un bambino nascosto dietro un vetro, è il viaggio anarchico e acerbo di un adolescente, è la battaglia di un uomo adulto che affronta una vita che ancora non ha compreso.
Gianluca a quattro anni
Lo stile di scrittura fluido permette di comprendere addirittura la raffigurazione simbolica della libido che è ricercata sia nei simboli mitologici della luce e del fuoco che indicano “energia cosmica” sia nell’eros cosmogonico di Esiodo o del dio indiano dell’Amore, Kama, che rappresentano la “energia fisica” e spirituale ossia, la Libido.
L’incipit della storia, limpidamente descritta, della sua “crescita” identifica un’azione che si svilupperà in dialogo: “Si ricordò di un piccolo rettangolo di asfalto dove, con un gesso bianco, aveva disegnato sua madre a figura intera, col volto che sorrideva.”
Nella via dell’individuazione di sé stesso l’uomo, che è paragonato all’eroe che attraversa il mare nelle tenebre fino a conquistare il tesoro che rappresenta l’individualità, incontra sia la sua Ombra, sia la sua Anima, o Animus per l’essere femminile.
L’Autore con il suo libro “La via degli specchi – biografia di un’ombra”
L’Ombra simboleggia l’altro lato del nostro io che, sebbene invisibile è inseparabile da noi e ci fa apparire vivi così come le ombre fanno apparire dinamica una figura che altrimenti apparirebbe piatta. L’Anima è una immagine collettiva della donna che l’individuo ha modificato in base a esperienze personali e che corrisponde all’archetipo del femminino reale che assume figure di carattere mitologico che costituiscono le qualità femminine della psiche maschile. Jung specifica che nessun uomo è tanto virile da non avere in sé nulla di femminile.
L’individuazione dell’uomo sarà raggiunta solo quando riuscirà a liberare il suo vero io, sia dalla sua Persona, sia dall’incanto della sua Anima. L’Uomo ha una sola Anima mentre la Donna ha più di un Animus, ed è addirittura impossibile spiegare la psicologia dell’Animus femminile.
Il dialogo che si incontra nel corso della lettura è altamente filosofico ed emozionante: “Mi disse – È questo il mondo, va così il mondo. –
Gli dissi – “Mi disse – È questo il mondo, va così il mondo. –
Gli dissi – E se non mi va bene? –
Lui ribatté – E se non ti va bene? Cosa vuoi fare, morire e non pensarci più? – …”
Solo una quantità enorme di dispiacere è in grado di disturbare il principio dell’autoregolazione.
Esiste uno strato dell’inconscio che trasmette da tempo immemorabile le esperienze fatte dall’Umanità sotto forma di simboli che si chiamano Archetipi. Il principio dell’autoregolazione della psiche è governato dagli archetipi che emergono dall’inconscio collettivo.
L’Autore clown
La definizione che Jung dà dell’inconscio collettivo chiarisce alcuni passaggi del racconto “L’inconscio collettivo è l’immensa massa ereditaria dello sviluppo umano, che rinasce in ogni struttura individuale.” Jung specifica che l’inconscio collettivo racchiude sia le immagini ed i simboli arcaici decisivi per l’autoregolazione della psiche ed anche le pulsioni, gli affetti, le emozioni e, non ben identificati, corpi estranei che, essendo sedimentazioni di un passato remotissimo, l’io non riesce mai a controllare, per cui essi talvolta riemergono nella coscienza, sottoforma di visioni, estasi, psicosi o nevrosi.
Nell’epilogo de “La via degli specchi” di Gianluca Serratore, troviamo alcune motivazioni che ci conducono alla fase della luna nuova e all’explicit del suo libro-guida formativo: “È per questo che ho deciso di non chiedere più la Luna. Sto imparando a danzare con Lei.”
Conosciamo l’Autore:
Gianluca Serratore nasce a Roma dove vive e lavora, anche se, da molto tempo ormai, vagabonda clandestinamente nella terra dei Segni Narranti. Dal 1995 al 1998 frequenta la Scuola Romana dei Fumetti. È stato allievo di grandi fumettisti italiani come Sicomoro, Rotundo, Caracuzzo, Di Vincenzo, Mastantuono, Morales, Greg e Lillo. Nel 2008 partecipa al corso di illustrazione del maestro Svjetlan Junakovic.
Per la rivista San Francesco Patrono d’Italia, ha sceneggiato e disegnato la vita a fumetti del “Giullare di Dio”.
È il papà fumettistico di Zeto, pagliaccio di strada antieroe, pubblicato dalla Creazioni Printamente.
Dal 2010 al 2012 ha collaborato con la casa editrice Rupe Mutevole con la quale ha sceneggiato, disegnato e pubblicato tre fumetti: “Katier”, tratto dal racconto di fantascienza della scrittrice Rosa Mauro, “La luce negli occhi” e “Il castagno di Nerja” della scrittrice Haria, sciamana e donna di conoscenza.
Con LAB Edizioni ha pubblicato “La vita di San Francesco d’Assisi a fumetti“.
Ha realizzato copertine per le case editrici Linee Infinite, Rupe Mutevole, Sovera Edizioni, Cangemi Editore, Edilet, oltre ad altri autori indipendenti.
Copertina di Gianluca Serratore per Linee Infinite
Nel 2014 ha vinto il primo premio alla I Edizione del concorso “FumettOOstia” organizzato dall’Associazione Clemente Riva.
Nel 2019 ha vinto il primo premio della VI Edizione del Concorso Letterario Nazionale di Ostia “500 Parole”.
Gianluca Serratore pedagogo
Ama scrivere, raccontare storie, recitare in teatro, suonare la batteria e la chitarra.
È illustratore e ritrattista a tempo pieno.
Giuseppe Lorin