Lorena Maria Milano ci regala un pezzo di storia, quella di Emma e contemporaneamente quella del nostro Paese, attraverso questo libro: Il passo del tempo, edito da Il Seme Bianco. Tra queste pagine si narra l’intento della protagonista e dei suoi parenti di ricostruire la storia famigliare per svelare un mistero rimasto insoluto per anni: la morte della nonna paterna Cosima, di cui s’ignorano le cause, l’anno e l’ubicazione delle sue spoglie. Nel tentativo di rimettere insieme i tasselli del grande puzzle che compongono le radici della protagonista, l’autrice si troverà inevitabilmente a esaminare gli eventi storici che hanno caratterizzato l’Italia attraverso gli ultimi centocinquant’anni, in particolare il Meridione, in un susseguirsi di guerre, conflitti e trattati che hanno segnato il destino di innumerevoli uomini e donne dello Stivale. E le loro famiglie.
Il modo di raccontare de Il passo del tempo porta i lettori ad apprezzare e riconoscere il valore storiografico del libro. I ricordi, la ricostruzione delle proprie origini e delle generazioni precedenti, alternandosi ai grandi eventi che hanno “fatto l’Italia”, evidenziano caratteristiche e abitudini di quei luoghi d’origine che hanno invece “fatto l’autrice” e le sue radici. Mentre Emma rivolge lo sguardo al suo passato alla ricerca di risposte e verità, contemporaneamente l’autrice valorizza il passato del nostro Paese – che il più delle volte abbiamo accantonato dopo aver lasciato i banchi di scuola – rendendoci quasi partecipi di avvenimenti lontani, ma non per questo da dimenticare.
Grandi e dolorosi eventi impregnano le pagine del libro, infiniti ricordi che, nel bene e nel male, hanno posto l’autrice qui tra noi, in questo luogo, in questo tempo, regalandoci un’opera memorabile, dove traspare un affetto impareggiabile per la famiglia unito al desiderio d’inquadrarsi in un contesto. Quando ci sentiamo travolti dallo scorrere dei giorni, la soluzione sta nel riguardare i propri passi e la confusione svanirà.
Come nasce il libro?
Il libro nasce sotto una forte spinta emotiva causata dalla morte di mia madre. Ho sentito l’esigenza di guardarmi dentro per riuscire ad affrontare il dolore, accettarlo ed elaborarlo. In realtà ho fatto un doppio viaggio, uno interiore, attraverso il quale ho trovato la forza di portare fuori, attraverso la scrittura, la sofferenza, ed un percorso esteriore teso alla ricerca delle mie radici familiari.
Quale messaggio vuoi trasmettere?
Il messaggio che voglio trasmettere è che non bisogna chiudersi nel proprio dolore, perché non si deve avere vergogna né timore a mostrare la nostra sofferenza e le nostre fragilità. Voglio inoltre riaffermare l’importanza delle nostre radici, perché sapendo da dove proveniamo, possiamo comprendere alcune nostre scelte e trovare delle risposte.
Leggi il mio libro perché..
Leggete il mio libro se siete appassionati di saghe familiari, in questo caso di una famiglia del sud di inizio novecento, se vi intrigano i segreti di famiglia e i misteri, se vi emozionate davanti a ritratti umani estremamente intimi, se vi fa piacere fare un salto indietro nell’Italia del sud nel periodo post Unità.
Tristano Quaglia