Quanti sono i bambini scomparsi nel mondo? Le stime parlano di 8 milioni di bambini ogni anno, 22.000 al giorno; di questi bambini che scompaiono un milione ogni anno sono in Europa, e solo pochissimi vengono ritrovati. Secondo i dati di Missing Children Europe, ogni 2 minuti, sul territorio europeo un bambino viene dichiarato scomparso. In Francia 53.439 minori scomparsi nel 2018; 100.000 ogni anno in Germania; 460.000 negli Stati Uniti; in Spagna quasi 20.000; in Canada circa 45.000; nel Regno Unito quasi 113.000. Missing Children Switzerland stima che in Svizzera si verifichino 25.000 casi all’anno di fughe di minori, e oltre 100 i casi di rapimento da parte di un genitore. Molto difficile trovare stime a riguardo nei paesi sudamericani, ma i numeri sono allarmanti, e i rapimenti di bambini sono all’ordine del giorno. Ciò nonostante, l’Assemblea delle Nazioni Unite non ha mai approvato l’istituzione di una Giornata Mondiale dei Minori Scomparsi. Esiste solo un accordo internazionale tra una trentina di paesi e la condivisione da parte della Commissione Europea.
La Giornata dei Bambini Scomparsi venne istituita negli USA per ricordare la scomparsa di Etan Patz, un bambino statunitense di sei anni rapito il 25 maggio 1979 a New York (e ritrovato morto). Successivamente ci si rese conto che questo fenomeno aveva dimensioni ben più grandi di un singolo caso sebbene difficili da stimare con esattezza. Basti pensare che solo in Italia, paese all’avanguardia essendo tra i pochi al mondo ad aver istituito una legge ad hoc (L.203/2012) e la figura del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, solo nel 2022 le denunce di scomparsa di minorenni sono state 17.130. E di queste oltre la metà, 10188, non hanno portato al ritrovamento del minore scomparso.
Nonostante i numeri impressionanti, di questo problema di parla poco. A volte i media si concentrano su casi singoli, magari risalenti a decenni prima ma per i quali c’è stata grande enfasi mediatica. Quasi mai si parla del numero enorme di minori scomparsi ogni anno, e così facendo non si riesce a far comprendere la gravità della situazione.
A livello internazionale, perfino la definizione di “minore scomparso” non è condivisa, e non esiste un consenso globale sulla definizione di “minore scomparso”. Infatti, esistono tante legislazioni differenti che disciplinano il problema, ma non esiste omogeneità di metodo sulle indagini che coinvolgono bambini scomparsi. Dietro le parole “minore scomparso”, in tal modo, si nascondono tante realtà. A cominciare dalle cause di allontanamento, spesso volontario: dalle violenze domestiche ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo e molte altre. E poi ci sono i casi di sottrazione internazionale di minore. Anche questa una materia lunga e complessa, ma che non sempre porta al ricongiungimento con il genitore cui è stato sottratto un figlio. Ancora, ci sono i minori di cui si perdono le tracce a causa delle malattie o dei disturbi (come la ASD) di cui soffrono, e la scomparsa di minori stranieri non accompagnati.
La statistica del fenomeno conferma queste dimensioni. Infatti, in Italia nel 2022 le denunce di scomparsa di minorenni stranieri sono aumentate del 47,86%, mentre quelle di minorenni italiani del 24,18%. Delle denunce di scomparsa presentate nel 2022, 1.062 sono i minori italiani non ritrovati, a fronte di 9.126 minorenni stranieri (residenti in Italia, accompagnati e non) di cui non si hanno più notizie. Un tema doppiamente delicato: si tratta di minorenni sotto la tutela delle autorità.
A sorprendere è la scarsa attenzione per questo fenomeno da parte delle autorità internazionali, che trattano l’argomento in modo superficiale e si limitano a mettere sotto i riflettori, occasionalmente, alcuni casi specifici, come i minori vittime di tratta o i desaparecidos sudamericani. Nessuno, invece, parla dei minori “invisibili”, ossia i minori privi di identità legalmente riconosciuta (le stime della Banca Mondiale sono impressionanti), e dei minori scomparsi per i quali potrebbe non essere stata presentata alcuna denuncia per timore delle conseguenze (il pensiero va ai minori stranieri entrati in Italia ma non intercettati dalle autorità e non registrati).
Persino sui minori ospitati presso le case famiglia o in affido i dati ufficiali nazionali sono carenti: quelli più “aggiornati”, peraltro largamente incompleti, sono riferiti a dicembre 2020. In tutti questi casi, è fondamentale adottare buone prassi e realizzare azioni di prevenzione. Prima di tutto nelle scuole e nei centri di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (che siano SPRAR, SIPROIMI, SAI o altro). Importante anche la collaborazione con le Associazioni di stranieri, così come l’adozione di tecnologie innovative per la ricerca dei minori scomparsi. In questo settore sono stati fatti notevoli passi avanti, ma a volte si scontra una certa ritrosia nell’utilizzare strumenti che potrebbero essere utili per risolvere molti casi di scomparsa.
La cosa più importante, tuttavia, sarebbe prendere coscienza della gravità del fenomeno, soprattutto da parte degli Organismi internazionali. Invece, quest’anno le Nazioni Unite, il 25 maggio, hanno preferito dedicare questa data ad altri temi, certamente importanti (la solidarietà con i popoli dei territori non autonomi), ma di sicuro meno gravi di quello dei minori scomparsi. Non avere coscienza di questo problema è, a suo volta, un problema più grosso. Per questo, nel 2023, il Kiwanis, Distretto Italia San Marino, insieme a oltre trenta associazioni ha deciso di lanciare un grido d’allarme ancora più forte, organizzando un’azione di informazione massiccia in tutto il territorio nazionale allo scopo di invitare le Autorità a far proprio il fenomeno e ad agire in modo efficace.