“Se potessi raccontare agli angeli che l’amore ha sembianze umane mi prenderebbero per eretico”.
Vi presentiamo il libro della giovane autrice Martina Mustari direttamente con le parole di uno dei protagonisti dell’Opera.
Salve Martina, inizio con il chiederle come sta? È giovanissima, deve essere emozionata all’idea di vedere il suo romanzo pubblicato?
Buongiorno, sono ancora molto emozionata e felice, nonostante non sia il mio romanzo d’esordio. Ho lavorato sull’Opera per circa due anni ed ho dei sentimenti contrastanti in questo momento. Sono molto protettiva nei confronti dei protagonisti.
Per quale motivo, se posso chiederglielo?
In generale, tutti i personaggi che costruisco nascono da diversi aspetti della mia personalità.
Ci insegnano che dovremmo differenziarci da essi quando scriviamo, ma per me è difficile discernere la sfera personale da quella “romanza”. Quindi, per rispondere alla sua domanda: la loro crescita personale e scoperta dell’amore è molto vicina a quella che ho potuto vivere sulla mia pelle.
Ha detto che questo non è il suo romanzo d’esordio…
Sì, ho pubblicato il mio primissimo romanzo nel 2019 con un’altra casa editrice. Era un thriller romance, ma trattava parallelamente diverse tematiche ad oggi ancora molto presenti. Tuttavia, non è più disponibile per la vendita al pubblico.
La domanda ora è d’obbligo: di cosa parla “I finally found you”?
In una frase è difficile riassumerlo, non ho il dono della sintesi e proprio per questo scrivo romanzi. Narra la storia di un amore talmente indissolubile, che trova il modo di rinascere a distanza di secoli. È un romanzo che parla d’amore, famiglia e giustizia; del disperato tentativo di mantenere la propria reputazione e posizione a livello sociale. I protagonisti sono due giovani fiorentini immersi nei cambiamenti rivoluzionari del Rinascimento e provenienti da due classi sociali agli antipodi, ma si incontreranno per la prima volta all’ombra del campanile di Giotto. Vieri d’Ippolito è un artista, è estroverso ed innamorato della sua arte. Lorenzo Solari è il primogenito della famiglia più influente della città, ha una passione per la scrittura, ma è arrogante e schivo. Purtroppo, una tragedia spezza il loro amore ma, dopo essersi ricongiunti nel ventunesimo secolo, dovranno scoprire cosa è accaduto secoli prima e trovare il colpevole.
Racconta che uno dei due personaggi ha una passione per la scrittura, è forse un suo alter ego?
Lorenzo è nettamente più bravo di me nella scrittura e soprattutto si diletta con la prosa. È fin troppo sdolcinato con le parole, per quanto mi riguarda. Tuttavia, è il suo modo di amare e comunicare con le persone a cui tiene. È il suo “love language”.
Invece, su Vieri cosa può dirci?
Vieri è un sognatore, un’artista a tutto tondo. Ha una storia famigliare complessa, un padre totalmente assente che l’ha abbandonato da prima che nascesse ed una madre che invece si è da sempre spaccata la schiena pur di farlo crescere dignitosamente. Il tema della famiglia è la vera colonna portante di tutta l’Opera, sia positivamente che negativamente.
A che tipologia di pubblico è diretta l’Opera?
È un libro adatto alla fascia new-adult e per gli adulti in generale. In ogni caso, credo adatto a chiunque voglia veder nascere un amore ed essere trasportato a quei primi mesi o anni, nei quali ci si innamora e si vivono le emozioni in maniera esponenziale.
La ringrazio per il suo tempo.
Grazie a lei per l’opportunità data. Le auguro una buona giornata.
Martina Mustari è nata a Roma nel 1997, è laureata in Infermieristica e attualmente lavora nell’ambito per cui ha studiato. Fin da bambina ha sviluppato una grande passione per la scrittura e già all’età di nove anni redigeva piccoli racconti, per lo più appartenenti al genere fantasy. Per lei ha sempre rappresentato una valvola di sfogo ed un modo indiretto per raccontarsi. Ha pubblicato, nel 2019, il suo romanzo d’esordio, appartenente al genere thriller/romance.