Roma, 18 dicembre – Dopo tre giorni di occupazione è terminata la protesta degli studenti romani guidati dal movimento del fulmine cerchiato all’istituto Giovanni XXIII.
“Ieri docenti organizzati in sit-in fuori dall’istituto – inizia la nota di Federico Pisani, responsabile romano del BS – spinti da Rete degli studenti Medi, movimento legato al Partito Democratico, hanno inscenato una piccola protesta dove gli studenti in protesta sono stati oggetti di insulti e minacce. Nonostante gli studenti si siano mostrati contrari al sit in e abbiano difeso l’operato del Blocco Studentesco esponendo uno striscione ‘Il Giovanni XXIII siamo noi’ i docenti hanno pensato bene di strapparlo dalle loro mani in maniera burrascosa causando dei tafferugli”.
“Servita la scusa per l’ordine pubblico – continua la nota – gli studenti hanno ricevuto un ultimatum da parte delle forze dell’ordine, che lo hanno giustificato con il malumore che in tutta Roma ha causato il colore della protesta. In una città in cui sono presenti migliaia di occupazioni scolastiche, l’attenzione della repressione (promessa due giorni fa dall’Ufficio scolastico regionale) è arrivata puntuale sul Giovanni XXIII. L’ingiustizia è stata servita, ma poco importa”.
“Nonostante la minaccia di sgombero coatto – conclude la nota – gli studenti hanno mantenuto il punto ed ottenuto l’attenzione del consigliere comunale Fabrizio Santori, che ha accettato di prendere in carico la situazione della scuola. Una piccola vittoria guadagnata con la tenacia degli studenti, che sono usciti a testa alta da una scuola che ha insegnato a tutta Roma come si tiene un’occupazione”.
Francesca Romana Cristicini