AGI – Sono 20 gli escursionisti che risultano dispersi dopo il crollo del seracco sulla Marmolada. Lo riferiscono i soccorritori secondo cui si tratta di cittadini italiani, tedeschi, cechi e non si escludono anche cittadini romeni.
Intanto è stata ufficializzata nella notte l’identificazione di quattro delle sei vittime della strage sulla Marmolada. Si tratta di tre cittadini italiani e uno della Repubblica Ceca. Restano da identificare un uomo e una donna.
I corpi si trovano all’interno del palazzo del ghiaccio “Gianmario Scola” di Alba di Canazei dove è stata allestita la camera ardente per le salme delle vittime della tragedia. Nel frattempo, nel centro della Val di Fassa sono arrivati i parenti.
Il disastro è avvenuto in una giornata che ha registrato temperature record – 10 gradi – sulla sommità del ghiacciaio. “Una valanga di neve, ghiaccio e roccia ha colpito un sentiero di accesso in un momento in cui c’erano diverse cordate, alcune delle quali sono state spazzate via”, ha detto la portavoce dei servizi di emergenza Michela Canova.
Due dei feriti sono stati trasportati all’ospedale di Belluno, un altro in condizioni più gravi è stato portato a Treviso e cinque a Trento. Non è stata specificata la nazionalità delle vittime, ma i soccorritori hanno riferito che tra loro ci sono alcuni cittadini stranieri.
Diversi elicotteri sono stati fatti decollare per prendere parte all’operazione di salvataggio iniziale, ma la ricerca dei sopravvissuti ha dovuto essere sospesa al calar della notte e si attende che riprenda non appena la temperatura sarà calata abbastanza da farlo in sicurezza.
I soccorritori nella vicina regione del Veneto, nel nord-est dell’Italia, hanno affermato di aver schierato tutte le loro squadre alpine, comprese le unità cinofile .
Secondo Massimo Frezzotti, professore di scienze all’Università Roma Tre, il crollo è stato causato da un clima insolitamente caldo legato al riscaldamento globale, con precipitazioni in calo del 40-50% durante un inverno secco. “Le condizioni attuali del ghiacciaio corrispondono a metà agosto, non all’inizio di luglio”, ha affermato.
Le immagini riprese da un rifugio vicino all’incidente mostrano neve e roccia che precipitano giù per i pendii della montagna in un fragoroso boato. Altri filmati girati dai turisti sui loro telefoni cellulari hanno mostrato che la valanga grigiastra ha spazzato via ogni cosa sul suo cammino.
Il Soccorso alpino ha diffuso immagini che mostrano soccorritori ed elicotteri sul posto per portare le vittime dalla valle a Canazei. Il loro compito è stato reso più difficile perché i corpi erano intrappolati sotto uno strato di ghiaccio e roccia.
L’esperto di ghiacciaio Renato Colucci ha detto all’AGI che il fenomeno è “destinato a ripetersi”, perché “per settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state ben oltre i valori normali”. Le recenti temperature calde hanno prodotto una grande quantità di acqua dal ghiacciaio in scioglimento che si è accumulata sul fondo del blocco di ghiaccio e ne ha causato il collasso, ha aggiunto.
Il ghiacciaio della Marmolada è il più esteso della catena montuosa delle Dolomiti, che fa parte delle Alpi italiane e si trova sulla parete settentrionale della Marmolada. Soprannominato “la regina delle Dolomiti”, alimenta il fiume Avisio e si affaccia sul Lago di Fedaia nella provincia autonoma italiana di Trento.
Secondo un rapporto di marzo del Gruppo intergovernativo delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (IPCC), lo scioglimento del ghiaccio e della neve è una delle 10 principali minacce causate dal riscaldamento globale, che sconvolge ecosistemi e infrastrutture. L’IPCC ha affermato che i ghiacciai in Scandinavia, nell’Europa centrale e nel Caucaso potrebbero perdere tra il 60 e l’80% della loro massa entro la fine del secolo.