Da qui ad ottobre sarà un continuo psicodramma. Taglio qui o taglio lì? Dove taglio? Con l’opposizione che inveirà sulla penalizzazione dello stato sociale, sulla crisi che la pagano i più deboli …
IL panorama politico italiano continua in modo stancante la solita recita a soggetto e abbiamo appena iniziato ad assistere, poi a pagare personalmente, gli effetti di questo deficit di trentacinque miliardi nelle casse dello Stato. E allora, cuneo fiscale, tre aliquote Irpef, deduzione sulle tasse per le assunzioni nelle imprese, la riduzione contributiva per le mamme, il canone Rai ridotto e i costi di gestione per pensioni e Sanità …
Giorgetti aveva anticipato. Vedrete che la commissione chiederà (lui ha detto “raccomanderà”) di “aprire una procedura per disavanzo eccessivo nei confronti del nostro come di diversi altri Paesi”.
Nel Documento di Economia e Finanza si parla di una crescita dell’uno per cento nel 2024 e dell’uno con due centesimi per cento per il 2025. Ma c’è anche un deficit pari al quattro virgola cinque per cento.
Questi trentacinque miliardi rappresentano quella difesa insormontabile che ci protegge da questa ennesima contingenza. Se non si trovano tra due anni si dovrà rinunciare al taglio del cuneo fiscale, delle tre aliquote Irpef, oltre alla deduzione per le assunzioni delle imprese, le misure a favore delle madri con due figli, il canone Rai ridotto ma soprattutto le risorse da investire per la Sanità.
Una cosa è chiara, però. Scostamenti di bilancio non se ne possono fare. Impossibile, impraticabile, impensabile l’aumento di nuovo debito. L’Unione Europea già ci chiede di rientrare per la condizione in cui ci troviamo, impossibile convincerli ad aspettare o almeno soprassedere.
Dove mettere mani? È il dubbio non tanto amletico di questo governo che per continuare ad essere dovrà iniziare a fare scelte impopolari, tanto più in un momento che si avvicina all’ultima parte della legislatura, tale che la gente se ne accorgerà quando sarà arrivata a conclusione. È il momento in cui si fa il giudizio sommario del governo in carica.
Ma è anche vero che il Ministro ha promesso numeri particolari. Ci sorprenderà. Questi numeri “interessanti”, l’ottenimento di “flessibilità” nei modi in cui si dovranno gestire i conti pubblici fanno tutti tirare l’attenzione al fatidico 9 aprile. In questa puntata ci dirà cosa intende fare. E ci saranno accompagnati altri numeri.
Appuntamento a martedì per la prossima puntata di questa nuova serie. Parla di dove andremo a finire e dove il governo va a parare. Sapremo se cresceremo e, in questo caso, come. Ma sicuramente si darà riferimento a una prossima puntata.