“Kindeswohl – il bene del bambino”, di Franco Angeli con Livia Bonifazi è stato premiato recentemente a Taormina con il “Premio Atena Nike” come menzione speciale miglior lungometraggio impegno sociale. La premiazione si è svolta nello splendido scenario di Piazza del Carmine, nel cuore della città di Taormina, con lo scopo di valorizzare e promuovere le nuove “forze” del nostro cinema: autori, registi, attori e musicisti che si sono fatti notare per il loro ingegno e la loro creatività, attraverso il dialogo e la diffusione delle loro opere audiovisive. Come già nella prima edizione, uno spazio specifico è stato dedicato ai talenti emergenti, nonché alle opere che si sono distinte per l’impegno sociale.
Il film è la ricostruzione vera e documentata della vicenda emblematica di Marinella Colombo. Esiste un ente in Germania, lo Jugendamt, letteralmente amministrazione per la gioventù. Lo Jugendamt è di fatto un ente di sorveglianza e di controllo sulla famiglia e sui minori e fa in modo che i figli di coppie bi-nazionali che si separano, vengano sempre affidati al genitore tedesco, che nessuno di questi bambini lasci la Germania, che i diritti genitoriali non vengano mai dati al genitore straniero e che i contatti tra il genitore straniero e suo figlio siano resi sempre più difficili fino ad arrivare a cancellarli.
La pellicola presentata da Panamafilm con Giovanni Guardiano e Mario Patanè è un progetto ideato da Livia Bonifazi che ha anche curato l’inchiesta insieme a Fabrizio Patti e Franco Angeli. E per questo che abbiamo deciso di fare qualche domanda a Livia Bonifazi per sapere qualcosa di più del film.
Come nasce l’idea del film ?
Intanto c’è da dire che prima di essere un film, KINDESWOHL, IL BENE DEL BAMBINO è stato uno spettacolo di Teatro Civile nato da un’inchiesta. Un’inchiesta durata diversi mesi e condotta, oltre che da me, dal giornalista Fabrizio Patti e da Franco Angeli che ha poi diretto sia lo spettacolo teatrale che il film. La ricerca ha messo in luce l’operato dello Jugendamt, l’ente che in Germania si occupa della famiglia e dei minori e che fa in modo che i figli di coppie binazionali che si separano siano sempre affidati al genitore tedesco. Cancellando, di fatto, l’altro genitore. Tutto nasce da un breve articolo che ho letto sul caso di Marinella Colombo e sul libro che aveva appena pubblicato in cui raccontava la sua vicenda. Ho cominciato a documentarmi e mi sono resa conto che il suo non era un caso isolato. Così, ho pensato che questa storia andasse raccontata e che con il mio mestiere e con i mezzi che avevo a disposizione potevo far conoscere questa patologia interna all’Europa.
Quale messaggio vuoi fare arrivare al pubblico?
Il film, come anche lo spettacolo, sono stati realizzati con il preciso intento di divulgare, perché la nostra principale arma è la conoscenza. Far conoscere a più persone possibili le difformità e accendere una lampadina per dire: “attenzione, perché il diritto di famiglia non è lo stesso in tutti gli Stati dell’Unione”. Possono esserci delle differenze culturali fondamentali. Lo stesso concetto del Kindeswohl, il bene del bambino, è interpretabile in mille maniere. Per lo Jugendamt, per esempio, è far crescere il bambino in Germania anche se questo può voler dire privarlo di uno dei due genitori.
Cosa significa per te essere premiati a Taormina con il Premio Atena Nike?
Essere premiati per il proprio lavoro fa sempre piacere. Essere premiati a Taormina con il Premio Atena Nike è una bellissima soddisfazione. In questo caso, veder riconosciuti non solo i meriti del film ma anche il proprio impegno civile e sociale è come avere realizzato una doppia vittoria.
Cosa ti aspetti da questo Premio?
I premi sono dei riconoscimenti per quello che hai fatto, e in qualche modo ti dicono che le cose che hai realizzato sono state apprezzate. Nel nostro mestiere ogni nuovo passo che fai non sai mai esattamente dove ti porterà. Il lavoro costante, l’impegno, la ricerca, questi sono gli elementi importanti dai quali puoi sperare di aspettarti qualcosa. Poi, se sei fortunato, qualcuno riterrà il tuo lavoro interessante e ti premierà.
Ci sono altri progetti in cantiere?
Intanto ne approfitto per ringraziare Panamafilm per aver prodotto, con il contributo di Nuovo Imaie, KINDESWOHL, il bene del bambino, che stiamo continuando ad accompagnare in giro per l’Italia. Per quanto riguarda il futuro ho due nuovi progetti, molto diversi tra loro, che stanno nascendo in questo periodo. Magari ne parliamo nella prossima intervista…
Prossime proiezioni del film:
FONDI – 14 luglio ore 21.00 Sala Carlo Lizzani Complesso San Domenico.
ROMA – 5 settembre ore 21.00 Cinema Farnese.