Il tema presidenziale 2021/2022 del Rotary International che funge da ispirazione per il sodalizio diffuso in tutto il mondo è “Servire per cambiare vite” ed il Rotary Club di Roma, il più antico e numeroso della Capitale lo ha brillantemente reso concreto grazie al progetto del laboratorio di pittura a favore di persone con disabilità psichiatrica grave, svoltosi in collaborazione con l’Associazione Solaris e ideato dalla socia del Club Laura Marinelli.
L’iniziativa è stata illustrata nel corso di un incontro svoltosi il 26 aprile scorso nel corso del quale la socia psicologa Cinzia La Marra ha raccontato la sua esperienza professionale nel progetto ed è stato proiettato un documentario che ha descritto le varie fasi dell’attività svolta.
Il progetto è stato attuato con il prezioso supporto tecnico dell’artista Marco Angelini, con la realizzazione di un laboratorio di pittura e strutturato come un percorso personale, condivisibile in gruppo, per stimolare i pazienti e la loro creatività. In particolare, è stata affrontata la tematica della memoria attraverso la riproduzione o l’interpretazione di un oggetto appartenente alla propria storia personale. Questa esperienza ha consentito di rivisitare le tappe esistenziali del singolo paziente, affinché questi potesse ritornare al proprio passato, recuperare il significato della propria storia relazionale, guardare alla propria sofferenza (passata e presente) con occhi diversi, lasciare una finestra aperta sul cortile del presente per affacciarsi sulla progettualità futura desiderata.
Marco Angelini è infatti un artista profondamente radicato nei meccanismi alla base dello sviluppo umano e sociale. E’ infatti laureato in Sociologia e con una specializzazione in Psicologia del Lavoro, si interessa di fenomeni urbani, culture e subculture metropolitane. La sua ricerca espressiva è dominata dalla materia. A volte i materiali diventano la superficie pittorica al posto della tela, altre volte sono materiali di riciclo che entrano a far parte dell’opera. La forma astratta interpreta perfettamente la sua poetica fluida e mutevole che suggerisce l’esistenza di molteplici realtà. Affronta diverse fasi di ricerca: natura e tecnologia, tempo e memoria, dialogo interreligioso e dimensione del “sacro”, arte e scienza, energia e sostenibilità. Marco Angelini crede fermamente che l’arte possa svolgere un ruolo sociale determinante: quello di generare attenzione e creare così nuove possibilità di condivisione, comunicazione e interrogazione.
Nel corso degli incontri tra Marco Angelini ed i pazienti, sempre seguiti dalla psicologa Cinzia La Marra, è stato illustrato il progetto e le sue modalità di attuazione, attivato il vero e proprio laboratorio con la riproduzione/interpretazione pittorica di un oggetto, ed infine è stata aperta la discussione in gruppo, per evidenziare ciò che l’esperienza ha significato per ogni partecipante.
Il percorso creativo e, soprattutto, i racconti esperienziali vissuti, è stato magistralmente ripreso dalla regista Maria Luisa Mariani, che ha realizzato lo splendido e toccante documentario “Memoria a colori”, presentato nel corso della serata. Maria Luisa Mariani da più di 30 anni si occupa di Cinema e Teatro. Nel cinema ha scritto e diretto numerosi cortometraggi e diversi film documentari che hanno ricevuto menzioni speciali in Italia e all’estero. Nel Teatro esplora le nuove aree della drammaturgia contemporanea mediante la “Nuova Compagnia di Teatro di Luisa Mariani”, riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di cui è fondatrice e direttrice artistica.
Si è dedicata alla scrittura sulla base di esercizi di psicologia fisiognomica sperimentati nella sezione di ricerca espressiva interdisciplinare realizzata in collaborazione con le Università “La Sapienza” di Roma, la “Faculty of Arts Ain Shams University” de Il Cairo e la “School for Theater Arts of State Teachers College Seminar Hakibutzim” di Tel Aviv. Ha, altresì, diretto numerosi Festival di musica, danza e teatro.
Come ha sottolineato il Presidente del Rotary Club di Roma, Alfonso Barbato, che ha presenziato alla fase pratica del laboratorio, il progetto, nella sua semplicità ha sicuramente contribuito a stimolare la creatività dei pazienti, concretizzatasi in opere pittoriche originali e coinvolgenti, e si è rivelato un’iniziativa di grande valore emozionale, che sarà riproposta, con nuove tematiche, anche il prossimo anno rotariano.