Ancora un Capodanno di sangue. Come ogni anno il bilancio dei morti e feriti da esplosioni da fuochi d’artificio è grave. Da quanto riportato nel bollettino della pubblica sicurezza del Viminale, il conteggio globale degli individui coinvolti negli incidenti dell’ultimo dell’anno è di due morti e 360 feriti di cui 92 minorenni.
La Campania è stata la regione più colpita, dove sono morti nella tarda serata di ieri un ristoratore di 51 anni per lo scoppio di un razzo che gli ha trafitto il volto, e un imprenditore edile di 49 anni per un botto acceso inavvertitamente che gli ha fracassato parte del cranio.
Lungo è anche l’elenco dei feriti delle altre regioni tra le quali il Lazio attestatosi secondo per i 15 casi gravi con prognosi che superano i 40 giorni e per la ventina di persone ferite più lievemente.
Al 113 della Questura della Capitale sono giunte circa 1300 chiamate, con un picco massimo registrato nell’arco di tempo compreso tra le undici e l’una.
Gli episodi più complessi accaduti a Roma, sono stati segnalati in viale della Serenissima, dove un cittadino di nazionalità rumena di 31 anni ha riportato l’amputazione della mano sinistra in seguito alla deflagrazione di un petardo ed un ottantenne è stato ricoverato d’urgenza in seguito alle ferite riportate al volto e alle gambe per l’esplosione di un fuoco d’artificio. Altre tre persone residenti nelle zone del centro storico hanno subito lacerazioni multiple alle mani con la conseguente amputazione di alcune dita.
Al Policlinico Umberto I, invece, sono finite per stato confusionale da coma etilico due minorenni, reduci da una serata passata in discoteca. Le due ragazze sono state soccorse sulla banchina della metro B alla stazione termini. Entrambe erano poco lucide e apparivano in gravissime condizioni. In queste ore la polizia sta cercando di ricostruire i fatti per risalire a chi abbia potuto fornire gli alcolici e le eventuali sostanze stupefacenti.
Importante far notare i dati del dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, relativi agli incidenti verificatisi nelle prime ore del 2013, che evidenziano ancora una volta, come gli episodi più gravi debbano essere ricondotti all’uso imprudente di giochi pirotecnici illegali.
Ernesto De Benedictis