Tematica delicata quanto mai attuale affrontata con impegno e riflessione da Emanuelle, nota spogliarellista romana dei night più lussuosi della capitale, che in esclusiva per PaeseRoma.it ha svelato le sue opinioni sul ruolo della Donna nella società contemporanea. Pregi e difetti del femminile all’ italiana a confronto con le altre donne europee e del mondo intero. Da una grande esperienza maturata nel suo settore professionale all’estero, partita per il nord Europa giovanissima – dopo la laurea in filosofia – si è scoperta artista del settore erotico «con professionalità, con impegno, per passione».
Se è vero che il ‘femminissmo’ non è l’alter ego del ‘maschilismo’, bensì la proclamazione dei propri diritti che per secoli sono stati annullati, la constatazione di Emanuelle – nota artista serale di un pubblico italiano affezionato al settore erotico – è dura, ma chiarissima: «la donna italiana manca di indipendenza economica. In Svezia le donne sono supportate se hanno un figlio. La donna italiana è ancora troppo dipendente dalla figura maschile anche dal punto di vista psicologico. Per questo non riesce a emanciparsene totalmente. Un esempio lampante sono le violenze domestiche». Ma il maschilismo sarebbe insito anche nelle donne, almeno «quelle bigotte che favoriscono questo status quo». Anche un omosessuale però potrebbe essere maschilista «a volte sono davvero bigotti».
Questa, come tutte le società è impregnata da forme di pregiudizio, infatti è vero che una donna è libera di vestirsi, di uscire e di comportarsi come crede, anche nuda, ma è altrettanto vero che «se io andassi a Tor Bella Monaca alle 10.00 di sera, così come sono vestita adesso, con minigonna e tacchi, se mi violentassero, direbbero che me la sono cercata». Ma infondo «che vuole una donna oggi? L’indipendenza, la realizzazione nel lavoro, nella società»!.
E’spietata Emanuelle, quando con la sua analisi di attualità esprime un giudizio netto su una ‘società non laica’ che non lascia il diritto di scegliere neppure una gravidanza in libertà. E i toni della soubrette si levano forti, forse sapendo di trovare il consenso anche in numerosi uomini che «sono indignati e vogliono aiutare la donna a uscire da questa situazione». Non manca infatti l’apprezzamento – o qualche briciola d’affetto e comprensione – anche per l’altro sesso: «a me dell’uomo in sé piace la semplicità, la donna è più competitiva. Quello che mi spaventa è solo il maschilismo come mancanza del riconoscimento della dignità del femminile. Prima di essere donne siamo persone». E aggiunge «l’uomo vuole la protezione, la sicurezza; nella donna vuole ancora vedere la madre, moglie, l’amante, l’amica. Dovrebbe vedere invece la “compagna” di vita.
L’uomo italiano è molto mammone. Però dal punto di vista affettivo è più caldo, ma tende a rispettarci di meno».
La spogliarellista: «Il servizio che do al mio pubblico non è solo un messaggio estetico, ma le emozioni, la libertà, il gioco che è nel sesso, tra adulti e consenzienti. Il sorriso, per evadere la vita quotidiana. Tra il mio pubblico ci sono uomini liberi, indipendenti, ma anche uomini soli. Ho un compagno e lui non è geloso. E’ un italiano con la mentalità da svedese. Siamo una coppia aperta. Mi supporta molto, mi comprende e mi rispetta moltissimo. La vita è quello che facciamo oggi. Vivo il presente».
La prostituzione a Roma «essendo la città del Papa è quanto mai proibita e proibitiva. La Svezia a ragione quando si dice che la prostituzione è la cancellazione della dignità della donna. E’ l’uomo che vuole avere a disposizione la donna come merce. Io la legalizzerei, semplicemente perché esiste. E’ una necessità di molte persone. In tempi di crisi economica e sociale, moltissima gente ripiega sul mestiere più antico del mondo. Tantissime ragazzine lo fanno per avere la borsetta firmata, ma questo dipende dal messaggio sociale che viene dato alle stesse ragazzine, che sono additate troppo spesso come «scafate», visto che gli viene insegnato che la donna – per emergere – deve mostrarsi, deve vendersi. E una ventenne, svolgendo l’attività di prostituta, certamente può deviarsi, perché non capisce che il sesso è un piacere. Si priva di un’emozione per entrare in un ruolo di soggezione. E’ vero che ci sono uomini che si accontentano di poco, spendono tanti soldi anche solo per parlare…noi spogliarelliste a volte siamo come delle psicologhe, perché sentiamo gli sfoghi, le lamentele, il bisogno di affetto etc..; ma è anche vero che da giovanissime sarebbe opportuno scegliere direttamente di emanciparsi da ogni forma di maschilismo».
L’amore «è’ l’unico sentimento democratico, perché non guarda in faccia nessuno e abbatte tutte le barriere. E’ la forza più grande dell’universo. Finalmente ho un uomo che non conosce più limiti, perché ha avuto sempre a che fare con delle bigotte. Lui con me si è addirittura bloccato a un certo punto. Si è trovato di fronte a una donna emancipata, libera, giocosa, festosa, che propone e prende iniziativa. Lui con me può fare tutto e anche io. ML