Nel teatro c’è una figura che spesso rimane nell’ombra, dietro le quinte, ma dalla quale dipende in larga parte la riuscita o il fallimento di uno spettacolo. E’ l’artefice di ciò che gli spettatori vedono prendere vita sul palcoscenico, e solitamente si svela solo quando la chiusura del sipario pone fine agli eventi scenici: stiamo ovviamente parlando
del regista. E’ su di lui (o lei) che ricadono le responsabilità di ciò che viene messo in scena, su cui gli spettatori cuciranno il loro giudizio una volta usciti dal foyer del teatro. Proprio sulla figura del regista è incentrato il concorso Prova di Regia, organizzato in collaborazione fra le compagnie La Bottega dei Rebardò di Roma ed Aquerò di Velletri, ed arrivato ormai alla sua nona edizione. La struttura della competizione è tanto semplice quanto interessante ed innovativa: quindici registi devono confrontarsi con il medesimo testo, consegnato loro a buste chiuse, che dovranno modellare a seconda della loro sensibilità artistica e del loro rapporto con l’opera. Ogni performance non deve superare il limite temporale dei quindici minuti, nei quali il regista dovrà dimostrare di sapersi confrontare con tutte le difficoltà che comporta mettere in scena un testo teatrale, adattandolo alle peculiarità non solo sue ma anche della sua compagnia. L’obiettivo del concorso è quello di dimostrare che ogni
regista ha una propria visione artistica che si rapporta e muta a seconda del testo con cui si confronta ma che, al contempo, si esprime con una base sempre coerente a sé stessa. Il risultato è che, ogni anno, il pubblico ha l’occasione di vedere quindici rappresentazioni le quali, pur partendo dallo stesso testo, sono completamente differenti l’una dall’altra.
Il copione scelto quest’anno dalla direzione artistica è uno stralcio di Sogno di una notte di mezza estate, scelto per onorare William Shakespeare a quattrocento anni dalla sua morte. Nella cronistoria della competizione il testo del Bardo è il successore del Piccolo principe dell’anno scorso, de La Patente di Pirandello e de La Cantatrice Calva, tutti testi che, a modo loro, hanno fatto la storia del teatro e della letteratura mondiali.
Le prime tre serate della competizione di quest’anno si sono svolte da venerdì 6 a domenica 8 maggio, nella cornice del teatro Aurora di Velletri, ed hanno visto succedersi sullo spazio scenico i personaggi partoriti dalla mente del commediografo vittoriano, in quindici sfumature completamente diverse fra loro. Al termine della terza serata della kermesse, patrocinata dalla FITA Lazio e dal comune di Velletri, la giuria si è confrontata arrivando a decidere quali sarebbero stati i cinque corti finalisti che questa sera rimetteranno in scena i loro lavori, fra i quali alla fine verrà eletto il vincitore del concorso. La giuria ha emesso il suo verdetto basandosi su criteri quali l’adattamento del testo, la creatività dimostrata nell’ideazione, la distribuzione e la direzione degli attori, l’uso dello spazio e tutti quegli
elementi dai quali dipende la riuscita di uno spettacolo (o, in questo caso, di un corto). I cinque finalisti dell’edizione 2016 di Prova di Regia sono Giuliano Baragli, Cristina Valeri, Giuseppe Galantino, la coppia artistica Silvia Faccini e Gianni Pasquali ed Enrico Maffettone, ognuno dei quali ha dimostrato di sapersi giostrare e di saper dare il proprio tocco personale ad un testo che fa parte del gotha del teatro mondiale. Tra conferme e sorprese Prova di Regia si è confermato essere una manifestazione teatrale fra le più originali del panorama amatoriale, nella quale giovani registi, a volte esordienti, si mettono in gioco confrontandosi con i loro colleghi più navigati, in un gioco in cui tutti imparano da tutti, tramite il confronto e la competizione.
Adesso non resta che attendere l’ultimo atto, che decreterà quale regista diventerà il vincitore del premio Città di Velletri. Ma, come ogni rassegna teatrale che si rispetti, oltre al premio principale ce ne sono degli altri, in questo caso tre. Parliamo del premio “da regista a regista”, che viene assegnato tramite votazione dai registi che non hanno avuto accesso alla finale, del premio del pubblico e del premio giovani, assegnato da una giuria di studenti.
Come è normale che sia, questa finale vede dei favoriti e degli outsider, ma negli anni passati il pubblico è stato abituato ad ogni tipo di sorpresa, quindi l’unica cosa da fare è sedersi in sala, mettersi comodi e godersi lo spettacolo.
Sipario…
Andrea Ardone